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Anath e Qadesh nel culto della dea della fertilità. In

questa stele stranamente Qadesh è chiamata

“Kenet, la signora del cielo”, Reshef è: “il grande dio,

signore del cielo, sovrano dell’Enneade degli dei” e

Min: “il grande, con le alte piume, che solleva il suo

braccio”. Nella parte inferiore si legge: “Omaggio

per il tuo ka al cielo, per il capo degli operai Qaha, il

giustificato, sua sorella la dolce sposa Touy, la giu-

stificata, suo figlio Ay, il giustificato”; davanti alla dea

Anath si legge: “Anath, la signora del cielo, sposa

degli dei” e dietro di lei: “tutta la vita, la fermezza, la

felicità dopo di lei”. Il donatore della stele Qaha è

stato identificato come un membro della comunità

di operai di Deir el-Medina e quindi la stele può es-

sere datata alla XIX dinastia (foto 11).

Conclusioni

Dopo aver analizzato le rappresentazioni delle divi-

nità asiatiche in Egitto possiamo arrivare a dividerle

in due gruppi, tenendo sempre conto che la loro

divisione non è mai ben definita. Il primo gruppo

abbraccia le divinità cosiddette “regali” e racchiude

il carattere puramente bellicoso e battagliero di

una divinità, motivo per il quale le divinità di questo

gruppo venivano invocate dal sovrano in battaglia

per vincere i nemici. A queste appartengono nella

XVIII dinastia Reshef e Astarte entrambi collegati

alla nuova arma del tempo: il cavallo ed il carro da

guerra ed inoltre divinità dei territori stranieri che

conferivano potere al sovrano egizio nella loro zona

d’origine, e Horan identificato col dio egiziano Har-

machis; nella XIX dinastia, accanto a questi ultimi, troviamo Seth-Baal, dio della nuova dinastia ramesside, e

Anath. Del secondo gruppo fanno invece parte le cosiddette “divinità del popolo”, le quali sono contrassegna-

te dal loro carattere di portatrici di salvezza, di amore e di fertilità fra le quali vengono inserite anche due divi-

nità bellicose: Astarte, a causa della guarigione del re Amenhotep III e Reshef, dio siriano delle epidemie e allo

stesso tempo della salvezza e, unito a Min e Qadesh, dio dell’amore e fertilità. Mentre le divinità regali sono da

mettere in relazione con il re, quelle del popolo arrivarono tramite i gruppi di asiatici che vivevano in Egitto e

tramite gli egiziani che, quando andavano in Siria e Palestina,

si rendevano conto della forza delle divinità straniere e le

continuavano ad adorare anche in Egitto. Una separazione

chiara non può essere fatta perché la stessa divinità poteva

venire scelta dal re come dal popolo per i suoi differenti

aspetti. Bisogna però notare che la venerazione delle divini-

tà siriane nella loro caratteristica di divinità dell’amore e fer-

tilità non è attestata nel culto regale.

foto 11 / Stele di Qaha raffigurante la triade Min-Kenet (=Qadesh)-Reshef ed in basso la

dea Anath / LEIBOVITCH J., Kent e Qadech, in Syria 38 (1961), tav. I, 1.

Roberta

Vivian

Veneziana, da sempre appassionata di

Antico Egitto, ha conseguito la laurea

magistrale in Conservazione dei Beni

Archeologici presso l’Università di Ca’ Fo-

scari nel 2005, interessandosi nella tesi

triennale del villaggio di Deir el Medina e

successivamente, nella tesi specialistica,

del culto delle divinità asiatiche in Egitto.

Durante la sua formazione ha svolto di-

verse attività...

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