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storico romano Ammiano Marcellino, in particolare il libro XVII in cui era
descritta la tecnica utilizzata dai romani per innalzare l’obelisco egizio
portato in patria dall’imperatore Costanzo II (si tratta di quello lateranen-
se, che lo stesso Fontana avrebbe innalzato due anni dopo). Dopo aver
calcolato con buona precisione il peso del monolite e aver consolidato il
terreno su cui sarebbe stato collocato, il Fontana ha costruito un’enorme
imbragatura di legno, o “castello”, attorno al monolite per sollevarlo dal
basamento mediante l’utilizzo di 40 argani con carrucole e funi, e una
struttura simile ma leggermente più grande è stata installata al centro
della piazza dove l’obelisco sarebbe stato innalzato. Fra i due castelli, il
Fontana ha fatto scavare un argine lungo circa 250 metri che sarebbe
servito a far scivolare l’obelisco verso il punto di destinazione scendendo
per un dislivello di circa 9 metri, e pare che per realizzare questo argine
sia stato necessario demolire alcune abitazioni che si trovavano proprio
sul tragitto che il monolite doveva compiere. Le manovre sono iniziate il
30 aprile del 1586 dopo che tutta la zona circostante alla piazza era stata
chiusa al passaggio pedonale ed era stato fatto assoluto divieto di par-
lare e di fare rumore: i trasgressori avrebbero pagato addirittura con la
vita! Buona parte della giornata è stata impiegata per compiere la prima
e più difficile manovra, cioè quella di sollevare l’obelisco di circa 60 cm
dal suo basamento, e tutto è filato per il verso giusto nonostante molti
abbiano temuto il peggio quando le travi di legno dell’imbragatura han-
no iniziato a crepitare sollecitate dal peso dell’obelisco. I lavori si sono poi
fermati per una settimana in preparazione della manovra successiva, la
deposizione del monolite su un’enorme slitta e il suo lento trascinamen-
to fino a destinazione: la stessa operazione è stata poi eseguita sull’anti-
co basamento, dissotterrato e trasportato al centro di Piazza San Pietro.
I mesi successivi sono serviti all’architetto svizzero per perfezionare in
ogni minimo particolare l’imbragatura di legno che avrebbe risollevato
l’obelisco, quattro lunghi mesi fino alla fatidica data del 10 settembre
quando ben 800 operai e 140 cavalli hanno dato il via alla manovra finale
che in una cinquantina di riprese ha innalzato e fissato il monolite nella
sua collocazione definitiva. Una folla incredibile era accorsa per assiste-
re all’impresa, ed è lo stesso Fontana a tramandarci alcuni fatti curio-
si scrivendo che molte persone sono rimaste a digiuno fino a sera pur
di non perdere il posto da dove osservavano i lavori, e che altri invece
hanno sfruttato il grande evento costruendo tribune per il pubblico e
guadagnandoci parecchi soldi. Sono stati necessari poi alcuni giorni per
smantellare l’imbragatura di legno e tutte le strutture che sono servite
alla realizzazione dell’impresa, e il 27 settembre 1586 l’obelisco è stato
inaugurato con una cerimonia solenne durante la quale il monolite è sta-
to benedetto, incensato e addirittura esorcizzato. Infatti, sul lato orien-
tale del basamento (quello rivolto all’attuale via della Conciliazione) è sta-
ta apposta un’iscrizione che recita: “
ECCE CRUX DOMINI, FUGITE PARTES
ADVERSAE, VICIT LEO DE TRIBU IUDA
” (“
Ecco la croce del Signore, fuggite o
schiere nemiche, ha vinto il leone della tribù di Giuda
”). Queste tre frasi cor-
rispondono alle tre fasi dell’esorcismo: l’imposizione della Croce (“Ecce
Crux Domini”), la fuga di Satana (“Fugite partes adversae”) e il canto del-
la vittoria (“Vicit leo de tribu Iuda”). La croce è citata anche nell’iscrizio-
ne settentrionale del basamento: “
SIXTUS V PONT. MAX. CRUCI INVICTAE
OBELISCUM VATICANUM AB IMPURA SUPERSTITIONE EXPIATUM JUSTIUS
ET FELICIUS CONSECRAVIT A.D. MDLXXXVI PONT. II
”, un messaggio con
cui il pontefice affermava inequivocabilmente di aver purificato l’obelisco
dall’idolatria pagana per mezzo della forza della croce, prendendosi così
il merito di aver legato l’antica cultura con il presente credo cristiano. Per
Obelisco Vaticano / ph P. Di Silvio