Table of Contents Table of Contents
Previous Page  36 / 108 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 36 / 108 Next Page
Page Background

36

europa

tempio partendo dalle cappelle, si passava at-

traverso la Sala Uabet e la cerimonia si conclu-

deva sulla terrazza, sotto i raggi del Sole.

In questo modo le principali statue divine del

tempio erano trasportate dai sacerdoti; erano

vestite e preparate per la cerimonia probabil-

mente nel vestibolo anteriore alla Sala Uabet,

ed e rano condotte i n processione, co n passo

lento, intonando li tanie, salendo i gradini che

portavano al la terrazza (http:/ /temploded e-

bod.memoriademadrid.es/eng/visitaVirtual_te

rraza1.html) .

Una volta giunti in questo ambiente, si prati-

cava la cerimonia dell’esposizione delle statue

divine alla luce solare e poi, finiti questi sacr i

atti, le statue tornavano ognuna nella propria

cappella.

Oggi la terrazza è uno degli ambienti maggior-

mente modificati rispetto all’aspetto originario

perché originariamente a cielo aperto, per mo-

tivi di c onservazione è s tata coperta

(http://templodedebod.memoriademadrid.es/e

ng/visitaVirtual_terraza_entrada.html)

Tornando di nuovo giù al vestibolo si entra nel

mammisi (9).

Il Mammisi

(9)

Dal vestibol o colonnato (2), entr iamo n ell’ul-

timo am biente che venne aggi unto in ep oca

romana, probabilmente durante il principato di

Tiberio (1 4-37 d.C.): si tratta dell’edificio che

rompe la si mmetria ti pica dei santuari egiz i

(http://templodedebod.memoriademadrid.es/e

ng/visitaVirtual_mammisi.html).

Il mammisi è u na pa rola di de rivazione copta

che s ignifica “l uogo di n ascita”, attr ibuito da

Champollion ai piccoli edifici innalzati in epoca

tolemaica davanti ai piloni.

In questa stanza, denominata nei testi

Pr-Ms

,

si celebravano le cerimonie che evocavano la

nascita del dio Horus. I nfatti, nei templi che

erano abitati da una tri ade, quando la de a

madre si recava a partorire il piccolo dio (il fi -

glio della triade) si riteneva che essa si recasse

nel mammisi. Sembra che il bambino divino ve-

nisse as similato a l faraone e cos ì ogni anno

delle cerimonie particolari ripetevano i misteri

della nascita.

Le pare ti di Debod non hanno tuttavia iscri -

zioni, però possiamo supporre la sua funzione

attraverso le scene presenti sulle pareti di altri

mammisi conosciuti come quello di Edfu, Den-

dera, File, Kom-Ombo e Esna. Così sappiamo di

questo rito che prevedeva l’unione del dio con

la dea, la plasmazione del bambino reale, il ri -

conoscimento del figlio da suo padre, l'allatta-

mento al seno e l’investitura del dio-figlio.

Sicuramente il mito del mammisi di Debod era

collegato con l’”Horus figlio di Osiride”, sotto

la forma di Petensenis, “il Faraone di Big a”, il

culto del quale è presente nei rilievi della Cap-

pella di Adikhalamani e nei templi d i Dakka e

Philae.

Nella parete ovest è presente un buco che può

essere stato destinato ad un’immagine divina

collegata a llo s volgimento de lle ce rimon ie

della “nascita divina”, mentre nella parete sud

vi è un’apertura che permetteva l ’ingresso di

un raggio di luce in modo d a creare una l eg-

gera penombra all’int erno della totale oscu-

rità, c reando così l’atmosfera adeguata a l

mistero della nascita.

LA FACCIATA POSTERIORE

Qui si p uò vedere l’unico rilievo esistente

esterno, ma molto deteriorato, che raffigura gli

dei Amon di Debod e il dio leone Mahesa, guar-

diano dei luoghi sacri.

FRANCESCA PONTANI

laureata con lode in Egittologia presso l’Università

di Roma La Sapienza, ha partecipato a numerose

campagne di scavo archeologico in Italia e in Asia

Minore.

Collabora con Associazioni ed Istituti finalizzati

alla promozione del patrimonio storico ed archeo-

logico nazionale.

Svolge la professione di redattrice e corretrice di

bozze presso un portale di promozione turistica e

culturale del territorio italiano.