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samarcanda

base al la quantità di resti diagnostici presenti.

(FOTO4) Talvolta si raccolgono campioni di terra

che verranno sottoposti ad analisi di laboratorio

per la datazione dei canali.

Da ulti mo si procede al la realizzazione di una

sketch map, uno schizzo della pianta e del profilo

del tepa, corredato da una breve descrizione e da

fotografie.

Grazie al lavoro di ri cognizione sistematica riu-

sciamo a stabilire quanti e qual i dei s iti indivi-

duati sulla cartografia pre-sovietica come tepa

sono effettivamente siti archeologici e quali in-

vece conformazioni naturali che non presentano

tracce di occupazione antropica. Nel caso di i n-

sediamenti antropici la concentrazione di mate-

riali di superficie è massiccia.

Tuttavia i tepa, pur costituendo i records archeo-

logici principali e più facilmente studiabili e ana-

lizzabili, rappresentano solo un aspetto della

storia di questi territori: quello legato alla realtà

sedentario-agricola. Acc anto a q uesta di men-

sione ne esist eva un’alt ra, per sua natura più

sfuggevole e fluttuante, rappresentata dai gruppi

tribali legati al nomadismo e all a p astorizia. I

resti associati a queste due opposte manifesta-

zioni antropologiche -la cui interazione si confi-

gura come un evento fecondo e st oricamente

interessantissimo che plasmò di fatto la storia e

la temperie culturale di questi territori- sono so-

stanzialmente differenti. I nomadi sono, per la na-

tura itinerante che li q ualifica, una c ategoria

umana s ostanzialmente re frattaria a ll’architet-

tura, pe r questo le evi denze archeologiche de l

loro pa ssaggio sono l imitatissime. L’unica im -

pronta materiale stabile e duratura il nomade la

lascia quando è veramente costretto a fermarsi,

ed è la sua sepoltura. I kurgan, questo il termine

utilizzato in letteratura per le sepolture delle co-

munità nomadi o dedite alla pastorizia, si presen-

tano sotto forma di tumuli di pietre inzeppate nel

terreno che si dispongono perlopiù a formare ac-

cumuli circolari di varie dimensioni. Spesso que-

ste sepolture non so no isolate, ma è frequente

che si addensino in una determinata area che in

alcuni casi si viene a configurare come una vera e

propria necropoli. Generalmente le tombe minori

si dispongono attorno ad una tomba più grande

appartenente con ogni probabilità ad un capo o a

un anziano. In questa disposizione si riflette l’or-

dine sociale e gerarchico del clan, nonché la deli-

mitazione di un’area di influenza appartenente ad

una determinata congregazione tribale. (FOTO 6)

A differenza di quanto avviene per i tepa, facil-

mente individuabili nella cartografia e nelle im-

magini satellitari per il loro c arattere di rilievi

topografici, i kurgan si possono rinvenire esclusi-

vamente tramite il field walking, e spesso il loro

ritrovamento è del tutto fortuito.

Una volta completata la survey dell’area stabilita,

il lavoro prosegue negli ambienti dell’Istituto dove

vengono registrati i nuovi dati acquisiti riguardo

i siti e dove si provvede alla pulizia e alla suddivi-

sione del materiale rinvenuto.

Kafir Kala

A partire dal 2001 sono riprese le i ndagini ar -

cheologiche nella fortezza sogdiana di Kafir Kala,

già scavata dall’Istituto di Archeologia di Samar-

canda tra il 1990 e i l 1994. Il progetto ha avuto

fortune alterne negli ultimi dodici anni: la man-

canza di fondi ha purtroppo compromesso a più

riprese la continuità delle attività di scavo.

Il sito di Kafir Kala sorge a circa 12 km a Sud-Est

di Samarcanda e si presenta come un imponente

monumento di 20 metri di altezza, corredato, sui

fronti settentrionale e meridionale, da sei torri di

vedetta a sezione quadrata (tre per ogni lato) e

da un insieme di rilievi minori nelle immediate vi-

cinanze.

L’importanza strategica del luogo, a dominare

l’intera porzione meridionale dell’alluvio, la prote-

zione fornitagli da ben tre corsi d’acqua, tra cui il

Dargom a Nord e infine la vicinanza con le due

principali carovaniere della Via della Seta, oltre

ad una serie di ritrovamenti notevoli all’interno

della fortezza, hanno fatto pensare che il sito oc-

cupasse una posizione di grande rilievo nel pano-

6.

Un

kurgan