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samarcanda

subì un incendio che comportò il crollo delle co-

perture lignee del a cortedove erano poste le cre-

tule e al tro mat eriale amministrativo.

All’indomani di questo evento-collocabile in base

ai materiali nei primissimi anni dell’VIII sec.d.C.,

quando cominciò l’occupazione permanente sotto

il governatore Quayba B. Musl im- la fortezza fu

rioccupata a scopo abitativo.Le traccedi frequen-

tazione relative a questa fase si r iscontrano so-

prattutto negli ambienti adiacenti alla corte, dove

sono stati rinvenuti numerosi pavimenti in bat -

tuto e focolari.

Nel corso della campagna 2013 le ricerche della

missione congiunta Italo-Uzbeka sono state con-

dotte nella parte centrale della cittadella, quella

relativa alla corte e agli ambientiposti attorno ad

essa. La frenetica attività di scavo e documenta-

zione ha svelato nuovi li velli di occupazione ed

una quantità stupefacente di reperti fittili, piccoli

oggetti in metallo ed ossa animali. Noi studenti

italiani ci siamo trovati a collaborare sul campo

con i nostri colleghi uzbeki: lo scambio culturale

e di conoscenze, una volta abbattuta la barriera

linguistica con l’apprendimento di uno stringato

lessico russo di base, è stato intenso e interes-

sante.

Kafir Kala ci appariva ogni mattina alle prime luci

dell’alba massiccio e imponente, con l e par eti

forti e sc oscese, le torri svettanti. Per arr ivare

alla sommità dovevamo salire una serie ripidis-

sima di gradini ricavati in qualche modo nelle pa-

reti di paksha dagli operai. Da sopra si dominava

parte della grande vallata dello Zeravshan, si se-

guiva lo snodarsi del Dargom, le poche case di

8.

Planimetria delo scavo sulla cittadella al termine

della campagna discavo 2008 (Berdimuradov et alii,

2009,p. 247)

9.

Cretula rinvenuta a Kafir Kala (Cazzoli & Cereti i,

2005, p.152)