

Gran parte dei monumenti che segnano il paesag-
gio del parco archeologico di Apollonia apparten-
gono, però, alla matura età imperiale (I/II sec d.C.):
il bouleuterion fatto costruire dall’agonotheta
Quinto Furio Proculo in onore del fratello defunto,
il piccolo arco di trionfo, la biblioteca e soprattutto
l’odeion, un piccolo teatro appoggiato alla collina
che con i suoi trecento posti a sedere era utilizzato
per rappresentazioni teatrali o musicali, e fo rse,
anche per assemblee pubbliche. Gli ed ifici sono
giustapposti disordinatamente, senza una pianifi-
cazione urbana di ampio respiro, una cosa caratte-
ristica dei centri provinciali.
Per i ricchi aristocratici romani amanti del lusso e
della natura, il punto di riferimento ideale fu s o-
prattutto il bellissimo tratto di costa compreso tra
i Monti Acrocerauni e il Go lfo di Ambracia, un
luogo quanto mai congeniale all’otium e a ll’edifi-
cazione di suntuose residenze.
Pomponio Attico – intimo amico di Cicerone – pos-
sedeva una grande villa affacciata sul mare pro-
prio a Butrinto; nella fitta corrispondenza con il
potente oratore e politico romano, Attico lascia
trasparire il suo trasporto per la bellezza e l’ame-
nità del paesaggio.
Ancora oggi, il piccolo centro manifesta una bel-
lezza e una “sensualità” del tutto particolari. Col-
legato al mare dal canale di Vivàri, si specchia sul
lago con un effetto suggestivo, amplificato da un
fenomeno di subsidenza che fa sì che l ’area del
teatro e del tempio di A sclepio s iano perenne-
mente immersi nell’acqua.
La riscoperta di Butrinto è l egata alla figura del-
l’archeologo ed esploratore italiano Luigi Ugolini
che vi condusse importanti attività di scavo negli
anni Trenta del Novecento. Lavorando presso il
teatro, l’intraprendente archeologo scoprì diverse
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speciale albania
Bouleuterion romano di Apollonia
Canale di Vivari di Butrinto
Planimetria di Butrinto