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Il racconto venne ripreso da Eur ipide nell’Andro-

maca e così, il celebre drammaturgo fu invitato

nella città molossa di Passaron per sovrintendere

alla messa in scena della tragedia.

Plutarco – nelle

Vite parallele

– fornisce molti par-

ticolari gustosi su Pirro, un generale che guidava i

soldati indossando il caratteristico elmo ornato da

due corna di capra.

In gioventù, bandito dalla patria, Pirro era andato

a cercare fortuna presso importanti eserciti elleni-

stici. Dopo alcune valorose prove campali, il cele-

berrimo Demetrio Poliorcete (uno dei successori

di Alessandro) lo aveva inviato in Egitto alla corte

dei Tolomei in qualità di ostaggio, una posizione

che gli offrì interessanti opportunità. Entrato nelle

grazie del sovrano egiziano Tolomeo I, Pirro ebbe

il p rivilegio d i s posare Antigone, f iglia d i p rimo

letto della regina d’Egitto Berenice.

Nel 297 a.C. il comandante molosso fece ritorno in

Epiro in compagnia della giovane sposa e s’impos-

sessò della corona a seguito della morte di suo cu-

gino Neottolemo, sul quale correva voce che fosse

stato avvelenato.

Nel rispetto di una qual vena tragica che accompa-

gnò Pirro per tutta la sua tormentata esistenza, la

principessa egiziana morì solo due anni più tardi.

Pirro volle eternare il nome della giovane intito-

landole la città che si stava apprestando a fondare:

Antigonea. Quest’ultima fu pianificata a sette-

cento m etri di qu ota, nel cuore del la v alle d el

fiume Drino (strategica via di comunicazione tra

Epiro e l’Illiria), appollaiata in una bella posizione

panoramica sui colli che oggi sovrastano l’affasci-

nante città medievale di Girokastra.

Antigonea è il simbolo stesso della presenza del

più famoso condottiero molosso in Albania ed è

anche il più importante sito archeologico eacide

del paese.

L’impianto urbano rispetta la tradizione delle città

greche con isolati rettangolari di 51 x 102 m attra-

versati, in senso est-ovest, da una grande strada

che si sviluppa per novecento metri. La pianifica-

zione urbana fu studiata a tavolino creando t re

quartieri contigui: l’acropoli che ospitava anche i

comandi militari, uno spazio abi tativo compren-

dente l’agorà, e un ulteriore quartiere lasciato par-

zialmente libero in previsione dell’arrivo di nuovi

cittadini dalla campagna. Il centro diventò ben pre-

sto uno dei più popolati della regione, proponen-

dosi come un polo di riferimento per il commercio

e l’artigianato di qualità.

Antigoneia non fu ovviamente l’unica grande città

eacide. Oltre ad aver incorporato nei suoi possedi-

menti Butrinto e Phoinike, il regno molosso si

estese p iù a sud, i n corrispondenza dell’attuale

Epiro greco, dove sorgevano Ambracia e Passaron

(la città in cui i sovrani giuravano fedeltà alle leggi

e venivano insediati).

I Molossi dominavano anche il celeberrimo santua-

rio oracolare di Dodòna dove i sacerdoti, secondo

una tradizione antichissima, emettevano responsi

interpretando lo stormire delle foglie mosse dal

vento di una quercia sacra a Zeus.

5. Il mistero di Monunois e l’acropoli di

Selça

Gli alleati italici di Pirro e gli stessi Romani rima-

sero piuttosto sconcertati dall’imponente esercito

messo in campo dal condottiero epirota, dalla ful-

mineità delle sue vittorie ma anche dalle sue im-

provvise ritirate, che ispirarono il celebre modo di

dire “vittoria di Pirro”.

Quando Pirro s’imbarcò p er l ’Italia pe r s fidare

Roma, l o s cacchiere po litico m editerraneo era

piuttosto agitato e instabile, soprattutto a causa

delle ambizioni militari dei successori di Alessan-

dro: i diadochi. Preoccupato di un potenziale at-

tacco dei Macedoni in sua assenza, Pirro sembra

aver stipulato un’alleanza con gli Illiri e, nello spe-

cifico, con il re Monunios, il cui nome compare su

dracme in cui viene appellato, per l’appunto, basi-

leus.

Un importante centro controllato da Monunios fu

Pelion, che si crede di poter identificare in prossi-

mità dell’attuale villaggio di Selça. Il sito sorge nel

cuore della vallata drenata del fiume Shkumbin, su

una collina pianeggiante situata a oltre mille metri

di altitudine. Quella che può sembrare una loca-

tion decentrata e fuori mano, assume un aspetto

del tutto differente se consideriamo che la valle

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speciale albania