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dagli scavi di Ernesto

Schiaparelli ad Assiut e

Gebelein), di Soleam-

biente

(nientemeno

che il nipote di Ernesto

Schiaparelli!), può van-

tarsi di avere notevol-

mente

migliorato

l’illuminazione di sale e

reperti grazie alla tec-

nologia LED, peraltro

con un notevole rispar-

mio di 12000 watt.

EM: Avete realizzato un ottimo spazio per re-

perti provenienti dalla tomba di Kha, perché

non utilizzare questa tecnica di ancoraggio

per tutti questi oggetti?

Se si esamina con attenzione il ricco corredo di

Kha e Merit, si può notare che sono relativa-

mente pochi gli oggetti che, per loro stessa

conformazione, necessitano di un nuovo sup-

porto in plexiglass e quelli che ne avevano un

effettivo bisogno ne sono già stati dotati. I co-

fanetti, gli sgabelli e altri elementi del mobilio

non saranno invece dotati di un supporto di

plexiglas semplicemente perché non ne hanno

bisogno. Siamo infatti molto attenti a non “sof-

focare” singoli reperti o intere vetrine con

quantità eccessive di plexiglas!

In questi anni stiamo provvedendo anche alla

pulitura dei tessuti di questo corredo (grazie al

fondamentale contributo de “Gli Scarabei”, i

Soci Sostenitori del Museo Egizio di Torino):

una volta pronti, questi vengono conservati nei

magazzini in attesa di essere nuovamente

esposti nell’allestimento definitivo. Infatti, con

le nuove vetrine, la polvere non sarà più un pro-

blema (mentre, con le attuali vetrine e con le no-

tevoli quantità di polvere sollevate dal cantiere, i

tessuti sarebbero di nuovo “sporchi” ben prima

del 2015). Questi tessuti verranno esposti pro-

babilmente in grandi contenitori/cassettiere di

plexiglas, simili a quelli che sono stati realizzati

recentemente per ospitare i materiali vegetali

dellamedesima tomba (agli, frutti di palma dum,

rami etc.) dopo la loro pulitura.

L’intervista con Biagio eMassimo si è svolta nella

Sala della Presidenza e successivamente nel la-

boratorio dove vengono realizzati i supporti,

dove ci hanno mostrato la sequenza operativa

che hanno adottato per ottenere il risultato mi-

gliore.

Al termine i due tecnici del Museo ci hanno ac-

compagnato all’interno della collezione egizia,

mostrandoci con orgoglio i supporti che già sono

esposti lungo quasi tutto il percorso museale.

Il confronto con i supporti lignei ancora pre-

senti, ma anche il modo completamente di-

verso di esporre i reperti stessi, ci ha fatto

apprezzare ancora di più il lavoro silenzioso e

“trasparente” di Biagio e Massimo, che ringra-

ziamo per la gentilezza, la simpatia e la dispo-

nibilità, ma anche per la passione e la serietà

che mettono in quello che fanno.

s p e c i a l e m u s e o e g i z i o d i t o r i n o

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Biagio Sparacino Massimo Piccarreta