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e g i t t o i n p i l l o l e
che durante il Nuovo Regno era diventata una delle principali rappresentazioni funerarie.
I leoni posti simmetricamente a ciascuna estremità, potrebbero essere una prima versione di un
motivo iconografico che successivamente apparirà nel Libro dei Morti.
Completano le immagini una serie di divinità protettrici, quasi sempre armate di coltelli, tra le quali
spicca il nano Aha, “il lottatore”, considerato una forma particolare del dio Bes, che strangola a
mani nude due serpenti o talvolta una gazzella.
Gli archeologi hanno ritrovato molti di questi reperti all’interno delle sepolture, quasi sempre spez-
zati con un colpo netto che ha creato due parti integre, che una volta rimesse una accanto all’altra,
hanno ridato forma integra all’oggetto.
Una spiegazione, in linea con il pensiero egizio, potrebbe essere che il defunto abbia voluto portare
nella sua ultima dimora un oggetto che ha sempre ritenuto determinante per la propria nascita, ma
che nel contesto della morte e della sepoltura avrebbe potuto “interferire” con l’azione magica dei
riti funerari specifici.
Spezzandolo, l’intenzione potrebbe essere stata quella di annullare il potere attribuito a questo
reperto, fondamentale all’alba della vita, ma – forse – ritenuto dannoso al suo tramonto.
Paolo Bondielli
E' evidente il punto esatto dove il reperto è stato spezzato
in due parti. Si notino la zampa sinistra della sfinge e il muso
della testa di canide con il collo allungato, divisi dalla
rottura netta e riuniti nel restauro