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del Museo Egizio di Torino, che ci spiegherà come
sono riusciti a raggiungere questo obiettivo.
EM: Allora dr.ssa, quasi 11000 reperti, tra
quelli esposti e quelli conservati nei magaz-
zini del Museo, “a disposizione” di tutti…
Sì, siamo orgogliosi di quanto realizzato: un
“simbolo di Torino” che per molti era conside-
rato quasi inaccessibile è finalmente alla por-
tata di tutti! Fin dal suo arrivo al Museo, la
direttrice ci aveva detto che uno dei suoi prin-
cipali obbiettivi era quello di garantire la pos-
sibilità di accesso all’Egizio al maggior numero
di persone possibile; ed è per questo quindi
che la realizzazione di questo progetto on line
è un punto altamente significativo del suo pro-
gramma. Anche per chi è lontano da Torino fi-
nalmente ci sarà la possibilità di visitare,
anche solo virtualmente gran parte della no-
stra collezione; opportunità unica e rara per
ora perché anche con il nuovo allestimento
museale sarà molto improbabile poter esporre
tutti i reperti conferiti. Il mettere on line i no-
stri reperti è una conquista straordinaria che
per noi costituisce anche una grande sfida in
quanto quotidianamente aggiorniamo e cor-
reggiamo gli errori che inevitabilmente rile-
viamo nel nostro database.
Le scelte possibili erano due: o aspettare la
fine della revisione del catalogo e di tutte le in-
formazioni e quindi rimandare il tutto a chissà
quando, oppure, pur consapevoli di esporci a
inevitabili critiche, compiere questo passo e
continuare a lavorare per offrire un prodotto
sempre migliore.
Ogni database è d’altronde sempre un work in
progress e poi questa messa in rete ci faciliterà
nel nostro lavoro.
EM: Come può avvenire tutto questo?
Lei deve sapere che quotidianamente noi rice-
viamo tantissime mail, da studiosi e studenti,
che ci chiedono informazioni sui nostri reperti;
ma, per motivi facilmente intuibili, non ci è
s p e c i a l e m u s e o e g i z i o d i t o r i n o
La
dott.saSara Caramello. Egittologa della Fondazione Museo delle Antichita' Egizie di Torino.