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e g i t t o m o d e r n o
mad ha dato pieni diritti di cittadinanza alle donne
all’interno della comunità e ha sempre riconosciuto
loro un nuovo status nella società. L’Islam, quindi,
ha contribuito al miglioramento delle condizioni di
vita delle donne rispetto al periodo della
“Jahi-
liyya”
, l’età preislamica: è stata introdotta la proibi-
zione di allontanare le donne mestruate dalle loro
case; la limitazione a quattro mesi del periodo du-
rante il quale il marito può negare a sua moglie di
avere relazioni sessuali, dopo di che quest’ultima
può chiedere il divorzio; la limitazione a un mas-
simo di quattro del numero di mogli che un uomo
può avere, accompagnata dall’obbligo dell’ugua-
glianza di trattamento; il riconoscimento del diritto
all’eredità per donne e bambini; la condanna del-
l’infanticidio femminile; la proibizione di rendere le
musulmane bottino di guerra; l’imposizione che la
dote sia una proprietà della donna e non dei suoi
parenti maschi.
In conclusione le femministe islamiche ritengono
che il messaggio di liberazione delle donne sia già
nel Corano fin dalla nascita dell’Islam. Reinterpre-
tare la propria tradizione religiosa rappresenta il
cammino necessario per arrivare all’emancipa-
zione. Dunque non occorre adattare usi e costumi
occidentali per trovare la libertà e non è vero che
l’unico modello possibile di donna emancipata dal
patriarcato sia quello della donna occidentale.
Nell’opinione delle sostenitrici del femminismo isla-
mico il femminismo occidentale ha la tendenza a
non riconoscere percorsi alternativi. Si prenda il
caso del velo: molte femministe islamiche non lo in-
dossano, ma difendono la libertà di scelta delle
donne e non vedono contraddizione tra la spinta
all’emancipazione e l’uso di coprirsi il capo. A tal
proposito la studiosa egiziana Omaima Abou-Bakr
dice:
“Questo tipo di indumento, culturalmente ac-
cettato ovunque dalle società musulmane, è real-
mente contrario allo spirito del femminismo? La
coscienza femminista può esistere solo in donne
mediorientali che appaiono <moderne> e si vestono
seguendo la moda occidentale? ”
Francesca Rossi
Bibliografia
Renata Pepicelli
“Femminismo islamico. Corano, diritti,
riforme”
ed. Carocci 2010
Leila Ahmed
“Oltre il Velo. La donna nell’Islam da Mao-
metto agli ayatollah ”
ed. La Nuova Italia, 1995
Ha conseguito la laurea in Lingue
e Civiltà Orientali all’Università
“La Sapienza” di Roma studiando
come prima lingua l’arabo, come
seconda lingua l’ebraico e come
lingua europea l’inglese.
Sta frequentato, sempre presso
lo stesso ateneo, il corso di Laurea
Magistrale in Lingue e Civiltà
Orientali.
Durante la sua formazione
ha trascorso un periodo
ad Alessandria d’Egitto per
l’approfondimento della lingua
araba classica e dialettale e della
cultura islamica.
E’ membra dell’Associazione
“
Egittologia.net”.
Ha creato e gestito il primo sito
italiano dedicato all’autrice
francese Anne Golon
http://digilander.iol.it/songlianCollabora con
1. il sito italiano dedicato all’autore
Emilio Salgari:
www.emiliosalgari.it2. il sito dedicato alle donne
www.dols.net3. il sito di letteratura
http://lafrusta.homestead.com/4. i portali di cinema
http://www.bestmovie.it/(sezione
News);
http://www.horrormaga- zine.it/5. il sito dedicato all’antico Egitto
www.egittologia.net6. il sito dedicato al cinema e ai
libri Urban Fantasy:
http://urbanfantasy.horror.it/7. il blog letterario
Diario di Pensieri Persi:
http://www.diariodipensieripersi.com/8. il giornale online Roba da Donne:
http://robadadonne.likers.it/10. il giornale online
Alchimia Magazine:
http://www.alchimia-magazine.net/ elioreds@libero.itFrancesca Rossi