

Il Museo Egizio di Torino venne fondato nel
1824 dopo che, sotto il regno di Carlo Felice
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(1765 – 1831), su indicazione dello studioso Giu-
lio Cordero di S. Quintino
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(1778 – 1857), la di-
nastia sabauda si assicurò la collezione
Drovetti
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(1776 – 1852) con atto d’acquisto da-
tato 23 gennaio 1824, per una spesa di quat-
trocentomila lire.
Ecco che quindi, nei primi mesi del 1824, le an-
tichità, depositate fino a quel momento in un
magazzino a Livorno, giunsero via mare a Ge-
nova e, da qui, per via terrestre, a Torino, dove
furono accolte trionfalmente su carri d’artiglieria.
L’8 novembre 1824 il Museo Egizio di Torino
veniva finalmente inaugurato. I lavori di alle-
stimento e di catalogazione impegnarono al-
cuni anni e, finalmente, nel 1831 la collezione
torinese venne resa visitabile dal pubblico.
Differentemente dagli altri musei Egizi del
mondo, dove il criterio della raccolta teneva
principalmente conto dell’arte e del gusto
estetico ( i “gabinetti delle meraviglie”), a To-
rino questo concetto venne subito superato:
qui, oltre alle belle statue (tra le quali quella
che è considerata il capolavoro della statuaria
egizia: Ramesse II) si espongono dall’inizio
anche oggetti più umili di uso quotidiano, per
cercare di documentare la Civiltà Egizia in
ogni sua sfaccettatura.
La sede che ospita, sin dalla sua apertura, il
museo torinese è il Palazzo dell’Accademia
delle Scienze, già sede del Collegio dei Nobili
diretto dai padri Gesuiti.
E’ questo un palazzo secentesco costruito, su
progetto del Guarino Guarini
4
(1624-1683), dal-
l’architetto Michelangelo Garove
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(1650-1713)
per i Gesuiti, al fine di ospitare un Collegio per i
rampolli delle famiglie aristocratiche. Una volta
espulsi i Gesuiti dal Piemonte nel 1783, i Savoia
insediarono in esso l’Accademia delle Scienze
(fondata nel 1757), che ne occupò un’intera ala.
Per accogliere le antichità egizie il palazzo
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museo egizio di torino
il palazzo
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Uno dei medaglioni presenti nella Sala 1 raffiguranti personaggi storici, oggi non piu' visibili