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cowboy
NELL’ANTICO EGITTO
e g i t t o i n p i l l o l e
Il termine cowboy ci riporta immediatamente alle immagini dei capolavori della
cinematografia western, anche italiana. Il termine significa letteralmente “ra-
gazzo delle mucche” e si riferisce a coloro che si prendevano cura del bestiame
portandolo al pascolo, proteggendolo dai furti e dagli attacchi dei predatori.
Tra le mansioni più note del cowboy c’era quella della marchiatura del bestiame,
durante la quale venivano impresse sull’animale – attraverso un attrezzo in me-
tallo reso incandescente dal fuoco e pressato per qualche secondo direttamente
sulla pelle – le iniziali o un simbolo riconducibili al proprietario.
L’oggetto che vediamo nell’immagine è proprio uno di questi attrezzi metallici,
nella fattispecie in bronzo, utilizzati per la marchiatura a caldo del bestiame.
Tuttavia il suo utilizzo non risale al periodo in cui sono ambientati i film western
e non proviene dal continente americano, ma dalla Tebe della fine del Nuovo
Regno (1543-1069 a.C. circa), e fu utilizzato circa di tre millenni prima della com-
parsa negli Stati Uniti dei cowboys.
Osservando con attenzione questo reperto, ospitato dal British Museum di Lon-
dra con il numero di inventario AE 57321, si nota nella parte superiore la forma
di una testa di leonessa, che indica l’appartenenza degli animali da marchiare
a un tempio dedicato alla dea Sekhmet, rappresentata appunto come leonessa
o come donna con testa di leonessa.