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Enūma eliš - Traduzione - Tavoletta IV
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Alberto ELLI
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brandì la mazza, con la sua destra (la) prese,
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l’arco e la faretra al suo fianco appese;
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pose il fulmine davanti a sé,
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con fiamma ardente aveva riempito il suo corpo;
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fece una rete, (per) avviluppare all’interno Tiamat;
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riunì i quattro venti, perché nulla di essa potesse uscire:
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il vento del Sud, il vento del Nord, il vento dell’Est, il vento dell’Ovest;
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al suo fianco la rete aveva fissato, un dono di suo padre Anu.
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Creò il vento distruttivo, vento cattivo, la tempesta, la bufera di sabbia,
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il vento quadruplo, il vento settuplo, il vento della confusione, il vento irresistibile.
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Fece uscire i venti che aveva creato, tutti e sette;
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per perturbare l’interno di Tiamat, avanzarono dietro a lui.
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Il Signore brandì il Diluvio, la sua grande arma.
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Sul terrificante carro “Tempesta irresistibile” egli montò,
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vi imbrigliò e vi aggiogò un tiro da quattro:
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Assassino, Implacabile, Distruttore, Alato;
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hanno la gola aperta, i loro denti portano veleno;
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non conoscono la stanchezza, sono allenati a devastare.
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Creò alla sua destra Battaglia Terribile e Combattimento,
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a sinistra Lotta, che disperde tutti i coalizzati.
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Era vestito quale veste di una corazza di terrore, ed
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era coperto sulla sua testa con un’aura terrificante.
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Il Signore andò avanti, per la sua via continuò e
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là dove c’era Tiamat, che era furiosa, si diresse;
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sulle sue labbre ha un incantesimo;
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la pianta per neutralizzare il veleno era tenuta nella sua mano.
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In quel preciso momento, vagarono disperati attorno a lui, gli dei vagarono disperati attorno a lui;
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gli dei suoi padri vagarono disperati attorno a lui; gli dei vagarono disperati attorno a lui.
Marduk e Tiamat si scontrano e il dio uccide la divina progenitrice. Anche Kingu viene annoverato tra
gli “dei morti”
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Si avvicinò, e il Signore scrutò l’interno di Tiamat
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e quello di Kingu, il suo amante; scrutò i suoi piani.
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Egli guardò e la sua condotta fu disturbata,
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la sua volontà fu confusa, le sue azioni turbate;
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e gli dei, suoi alleati, che marciavano al suo fianco,
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videro l’eroe, il comandante, e la loro vista si offuscò.
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Tiamat gettò il suo sortilegio; non voleva cedere(?);
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sulle sue labbra quell’essere informe(?) aveva (solo) menzogne:
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« ... del Signore, gli dei sono in piedi contro di te!
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Essi si sono riuniti tra di loro, essi sono presso di te!»
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Il Signore brandì il Diluvio, la sua grande arma;
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a Tiamat che era diventata irata così si rivolse:
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«Perché esteriormente mostri amicizia
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mentre il tuo cuore complotta di lanciare un attacco?