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Gudea di Lagash – La costruzione del tempio di Ninjirsu - Cilindro A
A IV.12 - 99
ensi
dijir.re.ne.me[ensi
(3)
dijir.ene]
.ak.me.enTu sei l’augure degli dei,
[ensi dijir.ene].ak : vedi A II.17; ensi
[EN.ME.LI]sta per ensi
(3)
: vedi A II.1; .ak è il marker del genitivo
(GSG1.97)
dijir.ene : con la desinenza del plurale (MSG.96); vedi A II.17
.me.en: copula enclitica di seconda persona singolare (MSG.197,329; GSG1.147)
A IV.13 - 100
nin
kur.kur.ra.meama
inim.ju10
ud.
[
da ma
]
.mu.da[nin kur.kur]
.ak.me.enama
inim.ju 10
ud.da ma.mud.am 3tu sei la signora di tutte le terre. O madre, la mia faccenda oggi è un sogno.
kur.kur : la reduplicazione del segno, più che la pluralità, indica la totalità “all the lands” (MSG.84; GSG2.
148)
ama : vedi A I.29
ud.da(u
4
.da) : today ('day' + 'with, near, present'); “aujourd’hui” (PLS.146); .da è l’elemento del comitativo
ma.mud : “sogno”, vedi A I.29; per la copula, cfr. A XII.13 : ma.mu.dam; in GSG1.27,92 interpreta
stranamente un genitivo : ama …mud.a(k) “madre ... del sogno”
A IV.14 - 101
šag
4
ma.mu.da.ka[
lu
2
]
diš.am 3an.gin
7
ri.ba.ni[šag
4
ma.mud].ak.a lu
2
diš.am 3an.gin
7
ri.ba.a.ani
Nel sogno c’era un uomo enorme come il cielo,
[šag
4
ma.mud].ak.a : “nel cuore del sogno”, con genitivo e locativo (GSG1.86,118); per šag
4
(ša
3
), vedi A
I.5
diš.am 3: diš è il numerale cardinale “uno”, nel senso di “singolo”; come gli aggettivi i numerali stanno dopo
il nome e a volte, come nel nostro caso, sono seguiti dalla copula enclitica (TSL.82-83; GSG2.77 :
zur
Hervorhebung
)
gin
7
: marker dell’equativo (vedi A IV.9)
ri.ba(<
rib.ba;GSG2.29) : “enormous, supreme (Akkadian
rabbu
)” (SL); “enorme, colossal” (PLS.120)
an.gin
7
ri.ba.a.ani : si tratta della cosidetta “coniugazione pronominale”: a forme verbali non-finite e finite,
queste nominalizzate con .a (cfr A IV.23), sia in forma
hamtu
che
marû
, vengono aggiunti i suffissi
personali, che, in maniera blanda, si riferiscono al soggetto (cfr. TSL.264; vedi B V.4). Queste
costruzioni sono da intendersi come: “von mir (dir…) gilt ‘ …. ’”; nel nostro caso: “(von ihm gilt:) er
(var) wie der Himmel übergross” (GSG1.149); “es war (da) ein Mann, wie der Himmel war er
übergross” (GSG1.150). Normalmente la
coniugazione pronominale
serve ad esprimere una frase
temporale, denotante un’azione simultanea o immediatament precedente l’azione del verbo precedente.