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Testi – Il papiro Leopold II - Amherst

74

Alberto ELLI

2.8)

iw.n (Hr) iTAt nAy.n xAw n Hmt iw.n (Hr) wtn pAy mr n pAy nsw Hr

2.8

pAy.f nfrw iw.n (Hr) gmt tAy.f dwAt iw.n (Hr)

iTAt stA xbsw m Drt.n iw.n (Hr) hAt r-Xry

Prendemmo i nostri scalpelli di rame e aprimmo un buco in questa tomba-piramide di questo re nella sua

camera più interna. Trovammo la sua camera sotterranea, prendemmo in mano le candele candele accese e

andammo giù.

xA

: “scalpello (?), piccone (?)”; cfr. WB III 222.15

wtn

: “perforare, traforare, aprire un buco” (WB I 380.10-11)

nfrw : la stanza più interna delle tombe reali (WB II 260.19). Per Gardiner, nfrw è termine generale per “fine”,

“parte posteriore” (di una tomba o di un’abitazione), piuttosto che il nome di una stanza specifica. Dalla

presente descrizione risulta che il nfrw in oggetto era al livello del suolo e non sottoterra, e senza dubbio la

parola indica qui semplicemente quella parte dell’interno della tomba piramide la più lontana possibile

dall’ingresso (J. C

APART

, A.H. G

ARDINER

, B. V

AN DE

W

ALLE

,

New Light on the Ramesside Tomb-Robberies

,

JEA XXII, 1936, pp. 169-193, p. 178)

dwAt

: lett. “l’aldilà”; con questo termine si indica anche la parte sotterranea delle tombe (cfr. WB V 416.4-5,

s.v.

dAt

). I ladri, aprendosi una breccia nella parte più interna della piramide, sono sbucati probabilmente nel

corridoio discendente, visto che poi, prese le candele, andarono r-

Xry

“giù”.

stA xbsw

: il senso è ovvio dal contesto, ma difficile da analizzare grammaticalmente. Probabilmente

stA

più che

“fuoco, fiamma” (WB IV 333.12) sta per

stAt

“lampada” (WB IV 333.14; A.M. B

LACKMAN

,

The Stele of

Thethi, Brit. Mus. No. 614

, JEA XVII, pp. 55-61, p. 61 n. 9) e

stAt-xbs

, con i due sostantivi in apposizione,

significa ”lampada a candela”. Ḫbs (

xAbAs

), copto

hHbs+

, tradotto “lampada” in WB III 230.3, è l’usuale

termine neo-egiziano per indicare le candele assegnate ai lavoratori della necropoli; esse erano fatte dagli

stessi lavoratori e consistevano di stoppini rivestiti di

sgnn “sego”

r-

Xry

: per la grafia di questa frase avverbiale (LEG §

8.9.2.ii;

NÄG §591), cfr. LEG §

7.1.5.a.ii

2.9)

2.10 / Amh 2.1)

iw

2.9

.n (Hr) xma nA xSxS i.gm.n Hr r n pAy.f twhAw(?) iw.n (Hr) gmt pAy nTr sDr m

2.10

pH(wy) tAy.f st-qrs

Demolimmo le macerie che trovammo alla bocca del suo recesso (?) e trovammo questo dio giacente al

fondo del suo luogo di sepoltura.

xma :

ritengo var. di

“demolire” (WB III 281.1)

xSxS

: WB III 339.7