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Budicca: l’acerrimanemica di Roma

Giampiero

Lovelli

aRcheologia

L’imperatore Claudio, nel 43 d.C., aveva deciso

di invadere la Britannia con la speranza di au-

mentare la propria fama e di rimpinguare con

i tesori dell’isola i forzieri dell’impero, rimasti

quasi del tutto vuoti a causa degli sperperi di

Caligola. Alcune popolazioni Britanniche, come

i Trinovanti, avevano appoggiato l’occupazione

di Roma per non essere più dominate da altre

tribù ed inoltre diversi re Britanni sapevano

che in Gallia la dominazione romana era stata

foriera di pace, ricchezza e prebende per quei

nobili che avessero accettato la presenza in-

gombrante di Roma. Ben presto i legionari Ro-

mani ebbero la certezza che le ricchezze

dell’isola erano solamente una pia invenzione

e che le piccole quantità di oro, perle e pellicce

prodotte in Britannia si potevano comprare in

altre province più vicine a Roma. Nell’isola le

sommosse antiromane divampavano ciclica-

mente. Il governatore Svetonio Paolino aveva

sconfitto i Siluri nel Galles e desiderava scon-

figgere i druidi dell’isola di Anglesey. I druidi si

opponevano strenuamente ai Romani ed

erano il fulcro della vita religiosa britannica.

Colchester, in epoca romana Camulodunum,

era la sola città dell’isola ad avere il titolo di

«colonia» e qui abitavano i veterani Romani

che spadroneggiavano su terreni, beni e donne

indigene. Era stato costruito un tempio dedica-

to al culto dell’imperatore. Venivano nominati

sacerdoti del tempio, per consuetudine, dei

nobili del luogo per far sì che questi si sentisse-

ro sempre più legati a Roma. Però con il pas-

sare del tempo i disgraziati sacerdoti erano

costretti a prosciugare le loro ricchezze per adempiere ai doveri della propria carica, arricchendo commer-

cianti ed usurai Romani. I Britanni sapevano di essere disprezzati dai Romani, desiderosi solamente di fare

profitto in un’isola fortemente piovosa ed acquitrinosa.

Nel frattempo era deceduto Prasutago, re degli iceni, dal 47 d.C. alleato dei Romani. Per diverso tempo gli

stessi utilizzarono dei re soprannominati «clienti» per amministrare province lontane dalla capitale e difficili

da raggiungere. Il regno degli iceni comprendeva le odierne contee del Norfolk e del Suffolk e si trovava in

ottima posizione per commerciare con la Gallia. Pertanto alla morte di Prasutago il suo regno risultava ricco

e prospero. Il re desiderava che il regno andasse ai suoi familiari, stabilendo come coerede l'imperatore

Romano. Secondo le sue ultime volontà, pertanto, il regno sarebbe stato diviso tra la moglie, le figlie e l'Im-

pero Romano, a quel tempo guidato da Nerone. Era consuetudine di Roma permettere l'indipendenza ai

regni alleati fino a quando fossero vissuti i re «clienti», che però avevano l’obbligo di trasmettere in eredità a

"Regina Boudica by John Opie" by John Opie - Public Domain via Commons wikimedia