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LA CITTA’ DI PERGAMO E IL SUO ALTARE

I parte

Paolo

Bondielli

aRcheologia

Il grande altare di Pergamo, custodito presso il

Pergamon Museum

di Berlino, sta subendo

un’importante operazione di restauro e sarà riaperto al pubblico non prima del 2020. Per

questo motivo ho deciso di scrivere un articolo che comprenda non solo una descrizione di

questa straordinaria opera ellenistica, ma anche la storia della dinastia che l’ha voluta realiz-

zare, gli Attalidi, e del suo regno.

Vista la quantità di materiale, l’articolo è stato diviso in due parti: nella prima verrà trattata la

storia di Pergamo e dei suoi dinasti, nella seconda saranno protagoniste le strutture archi-

tettoniche della città, in particolar modo il

Grande Altare

e i due fregi che ospita.

L’isola che c’è e che tutti vorremmo avere

.

L’Isola dei musei di Berlino è stata dichiarata dall’UNESCO Patrimonio Mondiale dell’Umanità

nel 1999 e chi ha avuto la fortuna e il piacere di visitarla ha potuto constatare che il termine

“patrimonio” è quanto mai giustificato.

“Isola” non è una metafora per indicare un concetto astratto di isolamento culturale, ma è

proprio una condizione reale. Infatti un canale che si stacca dal fiume Sprea e vi ritorna un

poco più avanti, il

Kupfergraben

, circonda completamente di acqua questo straordinario spa-

zio in gran parte dedicato alla cultura.

E’ in quest’area che l’11 Dicembre del 1901 venne inaugurato il

Pergamon Museum

, dopo che

gli scavi condotti in Turchia avevano fatto arrivare in Germania una grande quantità di reper-

ti dal sito dell’antica Pergamo che non potevano più essere gestiti negli spazi già esistenti. Un

museo che successivamente verrà abbattuto per far posto a un progetto più ambizioso. Ma

andiamo per ordine.

La città di Pergamo

“Vi fu una città antica, all’interno della costa dell’Asia Minore, che si ergeva su una rocca immensa a centinaia di

metri di altezza, stagliandosi su di essa con la perfezione dei mattini più nitidi. Una città simile ad una danzatri-

ce: le braccia arcuate inmovimento erano le cinte murarie, costruite a quote diverse, in diversi eventi della storia,

e i suoi ritmici balzi erano vaste terrazze di marmo bianco, costellate di lunghi portici ombrosi, facciate di templi,

mercati e palestre, scale e gallerie sotterranee, acquedotti arditi e splendidi teatri, poggiati sui loro pendii come

enormi conchiglie fossili. La musica della danza è stata la trama di una storia affollata di genti, battaglie, leggen-

de e divinità, incardinate alla porta tra Asia ed Europa. Pergamo - pensata e vissuta come una seconda Atene

d’Asia - rappresenta l’altro lato dell’urbanistica greca: oltre le griglie razionali degli impianti attribuiti ad Ippoda-

mo da Mileto (V sec. a.C.), sorgono le invenzioni continue e le sorprendenti scenografie della successiva sensibili-

tà ellenistica”.