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cessione archeologica dell’Università di
Pisa dal 1978 e che aveva dato negli anni
di esplorazione una quantità di reperti e
di novità, soprattutto architettoniche, che
continuano a contribuire alla conoscenza
della storia egiziana, dal Medio Regno a
quella greca e romana. Mi limito qui a ri-
cordare per l’Università di Pisa la scoper-
tadi un terzo tempio (tempioC) per Sobek,
da aggiungere ai due scoperti dal Voglia-
no, tempio di epoca tolemaica e fornito di
una struttura eccezionale, una sorta di
nursery per la schiusa delle uova di coc-
codrillo (trovati in situ) e l’allevamento dei
piccoli coccodrilli divini destinati ad esse-
re mummificati e offerti al dio dai devoti;
la scoperta alle pendici del kom del ca-
strum Narmoutheos di epoca dioclezia-
nea; e il ritrovamento di dieci chiese del
VII-XI secolo, contributo importante per la
conoscenza della storia del cristianesimo
nel Fayum; nonché la scoperta di quartie-
ri importanti a sud del tempio C… I risul-
tati delle ricerche in Medinet Madi sono
stati pubblicati passo dopo passo da
“EVO” (la rivista scientifica dell’Università
di Pisa) e in molte altre riviste internazio-
nali; così, il molto approfondito studio del
dromos e dei chioschi è stato pubblicato
nel numero XXXI (2008) della suddetta ri-
vista. La prima sintesi delle attività arche-
ologiche è stata pubblicata nel volume
“Medinet Madi - Venti anni di esplorazio-
ne archeologica - 1984-2006” (Pisa 2010)
e recentemente in “I templi di Medinet
Madi nel Fayum”, Pisa 2012 (autori: Edda
Bresciani e Antonio Giammarusti), volu-
me che è già giunto alla seconda edizione
(Pisa University Press). Il Progetto ISSEMM
con l’Università di Pisa, in collaborazione
con il Consiglio Supremo delle Antichità
d’Egitto, ha portato alla luce, oltre ai mo-
numenti già noti scoperti da Achille Vo-
gliano, una vasta area meridionale con
monumenti del tutto inaspettati e novità
di dati archeologici ed epigrafici. L’acces-
so simmetrico e monumentale da sud si
apre ad una nuova parte del dromos, a
partire da un grande altare assiale in
blocchi di calcare, per l’olocausto o il sa-
crificio; verso nord, sulle dromos, abbia-
mo scoperto due statue di leoni dotate di
due iscrizioni greche identiche, incise sulla
base delle statue gemelle, che datano la
dedica delle statue leonine al tempo di
Kom Madi. Immagine dalla cappella di culto dinastico, databile al I sec. a.C.
Khelua. Tomba del principe Wadje, XII dinastia.
Kom Madi. Immagine dalla cappella di culto dinastico, databile al I sec. a.C.