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MATERA E LA SUA CATTEDRALE

Matera

Inside

aRcheologia

Matera è una delle poche città al mondo che l’uomo non ha mai smesso di abitare, la sua origine si perde

nella notte dei tempi. Situata nella propaggine meridionale di un altipiano carsico, detto Murge, caratterizzata

dalla presenza di forre solcate da tumultuosi torrenti, chiamati Gravine, delle quali quella di Matera e quella di

Laterza sono le principali. L’origine del nome Matera risulta alquanto oscura e ci sono solo ipotesi a riguardo.

Il nome potrebbe derivare dalla fusione dei nomi delle città della Magna Grecia: Metaponto ed Heraclea “

Met-

Era

”; oppure potrebbe derivare dal greco “

Mataia olos

”, che significa “

tutto vuoto

” per la presenza di grotte

e della forra del torrente Gravina. Nel paleolitico e durante l’età del Bronzo, alcuni ritrovamenti attestano la

presenza umana nelle zone murgiane dell’agro Materano (Serra d’Alto, Murgecchia, Murgia Timone) che, al-

lora, erano ricche di boschi, selvaggina e acqua. Nel Neolitico avviene, però, una prima e grande rivoluzione:

nascono le prime comunità umane organizzate, cioè i primi villaggi dotati di mura, fossati, fosse per le derrate

alimentari, forni e cisterne. I principali, nell’agro materano, furono quelli di Trasano e Murgia Timone e alcuni

minori sorsero sull’altro versante della forra della Gravina di Matera, l’attuale Civita: piccole comunità sparse

sul territorio che, ancora, non costituirono una vera e propria città.

Durante l’età dei metalli, il nucleo urbano posto sull’attuale Civita si rafforzò poiché risultò più facilmente difen-

dibile dei villaggi posti ad li là della Gravina. Comincia così a prendere forma quella che, in età greco romana,

sarà la città di Matheola. Vi sono poche tracce dell’agglomerato urbano, arroccato sulla collina della Civita, di

questo periodo storico, se non alcune statue votive ritrovate durante gli scavi di consolidamento del Duomo

dal Ridola nel secolo scorso. Durante il periodo bizantino e longobardo, la città venne assediata e distrutta

più volte dai Saraceni: in questo periodo la Civita venne delimitata da una prima cinta muraria. Solo con i

Normanni, però, venne munita di un vero e proprio sistema difensivo che la rese quasi inespugnabile: una

cinta muraria con sette porte e il Castro, il cosiddetto Castel Vetere o Castelvecchio. La presenza, tutt’ora, di

alcune torri (Normanna, Capone e Metellana) sono la residua testimonianza di questo periodo. Della stessa

epoca è il Duomo, in posizione dominante sul pianoro sommitale della Civita. Nei secoli della dominazione

Sveva, Angioina e Aragonese, Matera fu, a lungo, città del Regio demanio fino a quando venne ceduta al conte

Tramontano, nel 1514, poi ucciso brutalmente dalla popolazione in sommossa a causa delle pesanti vessazioni

economiche a cui era stata sottoposta. Fu un periodo di espansione durante il quale nacquero i rioni Sassi

che, in epoca medievale, furono considerati “borghi extra moenia”; il Barisano e il Caveoso. L’habitat rupestre

Matera veduta / ph

materainside.it