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sconfiggere i Persiani ed allontanare la loro minaccia. Il «dux romano-

rum» era in possesso di due armi straordinarie, gli arcieri ed i catafrat-

ti. Il sovrano di Palmira, discreto comandante, in poco tempo ebbe nelle

sue mani i forti di Carre e Nisibi, cingendo d’assedio pure la capitale

persiana. Dopo queste vittorie Gallieno insignì Odenato del titolo di

«corrector totius orientis» (sovrintendente dell’intero oriente), onorifi-

cenza che non gli assegnava nessun maggior potere. Intanto i Goti ir-

rompevano in Cappadocia nel 267 d.C., facendo accorrere il «corrector

totius orientis» per fronteggiare questo nuovo pericolo. Ma Odenato,

insieme al figlio Settimio Erode, venne ucciso nella città di Emesa dal

nipote Meonio, che aspirava ad essere re di Palmira. Molto probabil-

mente Meonio era stato sobillato dai Persiani, o dai Romani, o dalla

stessa Zenobia (…. - Tivoli, 275 d.C.), seconda sposa di Odenato dal 262

d.C. al 267 d.C. (le notizie che possediamo sulla regina provengono dalla

«Storia nuova» di Zosimo e dalla «Historia Augusta»). La sovrana, pron-

tamente, fece imprigionare ed ammazzare Meonio con il pretesto di

voler vendicare l’uccisione del marito. A questo punto pose sul trono il

figlio Vallabato, divenendo reggente dal 267 d.C. al 272 d.C., grazie al

quale dominava territori come la Cilicia, la Mesopotamia, l’Arabia ed

una porzione della Siria (foto n. 2). Zenobia amava chiamarsi «regina

dell’Oriente», affermando di essere una discendente di Cleopatra (pa‑

rentela alquanto difficile). Amava parlare alle truppe bardata di tutto

punto e con voce forte e chiara, ma allo stesso tempo volle avere a

corte diversi filosofi neoplatonici, fra i quali scelse come fidato con-

sigliere Longino. In primis Zenobia rafforzò il suo potere ed il controllo

su alcune province orientali dell’Impero Romano. Successivamente

mentre il nuovo imperatore romano, Claudio il Gotico, si occupava di

respingere i Goti oltre i confini, la regina pensò bene di conquistare

Antiochia e pure l’Egitto, approfittando della morte prematura di Clau-

Foto 2 / Mondo romano all’apice della crisi del III secolo