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mostre
rilievo, de lla dea Nut. A Venezia i pannelli
erano costituiti da foto composte ad arte, ca-
paci di far r isaltare particolari c he neanche
una visita al monumento originale permette di
offrire, in quanto le condizioni sono disagevoli.
Nella mostra allestita a Dolo, invece, ci si è av-
valsi del supporto di strumenti informatici che,
con otto p roiettori, evidenziano d inamica-
mente figure e segni degni di interesse.
Sempre costante, purtroppo, anche la denun-
cia del lento ma in esorabile decadimento del-
l’opera. La sagoma di Shu si specchia
costantemente nell’acqua on nipresente ne lla
sala, e pipistrelli e piccioni nidificano in questo
luogo, che offre loro un rifugio sicuro. La forza
che traspira dalla figura della divinità , capace
di sorreggere con delicatezza il corpo della dea
Nut, nulla può però alla corrosione del tempo.
Gli a rti inf eriori purtroppo s tanno del tutto
scomparendo, scrostandosi i rreparabilmente,
confondendosi in eluttabilmente con il lim ac-
cioso pavimento allagato.
Procedendo ne l g iro della mostra, scopriamo
poi, in un a mbiente attiguo, un’ in teressante
novità : la ricostruzione in scala 1:20 dell’ Osi-
reion ( vedi foto). Il plastico è stato realizzato
da Maurizio Sfiotti, geometra e ricercatore, uti-
lizzando materiali qua li legno e pietra, con la
preziosa collaborazione della
dott.saFederica
Pancin, egittologa.
Attente rilevazioni effettuate in situ nel mese
di maggio 2013 hanno permesso di verificarne
le misure. Sono state apportare alcune corre-
zioni con scarti pari anche a 30-40 centimetri
rispetto a documenti p recedenti di altri s tu-
diosi. Gli strumenti utiliz zati s ono s tati da
quelli più u suali, q uali il m etro sn odato in
legno, a rilevatori laser di precisione, che han
permesso di effettuare misurazioni anche in
condizioni di sagevoli. Tutto è sta to rig orosa-
mente annotato su p lanimetrie g ià p reparate
in Italia, in modo da rendere il lavoro più agile