

PEREMHERU
il libro dei morti nell ’antico egitto
lo scaffale
Luca Peis
Alessandro Rolle
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Per-em-heru (pr.t m herw), questo è il nome
che gli antichi egizi utilizzavano per indi-
care il loro testo funerario più diffuso e co-
nosciuto. La sua t raduzione l etterale può
essere intesa indicativamente come: "(libro)
dell'uscire al gi orno (oppure a lla l uce de l
giorno)", una definizione che esprime tutta
quella speranza di rinascita dopo la morte,
che caratterizza l 'intero arco della s toria
dell'Antico Egitto. Per chi non si è mai ad-
dentrato nello studio della civiltà e della lin-
gua egi zia qu esto te rmine ris ulterà olt re
che di di fficile pronuncia anche alquanto
oscuro ma , in r ealtà, si tratta semplice-
mente del modo con cui gl i egi zi chiama-
vano quell'insieme di formule, preghiere ed
invocazioni che conosciamo più comune-
mente come il Libro dei Morti, un titolo di
sicuro più familiare ed evocativo che rap-
presenta appi eno quell'immagine fo rte-
mente stereotipata c he co rrisponde a lle
attuali credenze egizie sull'aldilà.
L'utilizzo nel titolo del libro di una parola
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