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archeoricette
per procacciarsi il cibo. Indipendentemente
dalle epoche e dalle latitudini!
Non solo di mera sopravvivenza si parla nel-
l’antico Egitto ma anche di attenzione alla qua-
lità della vita grazie al giusto nutr imento e,
aggiungeremmo noi oggi, del corretto apporto
calorico.
Nel Me dio Regno fu composto il papiro cono-
sciuto come Westcar che riporta una serie di
storie ambientate all’epoca del faraone Khufu
(Antico Regno) co n protagonisti una serie di
maghi e s acerdoti tr a c ui il v enerabile Geda
che, no nostante i c entodieci a nni, si n utriva
quotidianamente con cinquecento pani, mezzo
bue e cento brocche di birra. Senza d ubbio
un’esagerazione ma i ndicatore chiaro del v a-
lore attribuito a una dieta abbondante e di alta
qualità: buona salute e longevità.
Inizierei ora un gioco: ricostruire parte di una
giornata le gata a l cibo di un abitante della
Valle del Nilo. Mi a vvarrò dell’uso dei gerogli-
fici (o di non rispondere alle critiche).
Inutile ricordare l’economia prettamente agri-
cola e centralizzata del mondo dell’antico
Egitto e la mancanza di una moneta. Gli scambi
commerciali al dettaglio avevano luogo tra-
mite il baratto e le retribuzioni si concretizza-
vano in razioni alimentari.
L’abitante del nostro gioco, dove avrebbe po-
tuto procacciarci il cibo che mancava alla sua
dieta se riceveva come stipendio pane e birra?
In realtà co n le no stre s tesse m odalità : a n-
dando al mercato mrrt. Questo è il geroglifico
che indica il luogo fisico dove poter scambiare
gli alimenti.
Ci s ono anche diverse r affigurazioni dove
donne e uomini, nell’atto d i commerciare, of -
frono e s cambiano a limenti: pani per legumi,
pesci per frutta.
A quant o par e es istevano anc he i negoz i ‘wt
dove trovare un prodotto specifico o una serie
di alimenti generici
Una volta tornato a c asa, il n ostro abitante
avrebbe potuto riporre il cibo in un ambiente
chiamato pr-spd luogo delle provviste.
Il materiale che necessitava d i una conserva-
zione a l f resco, sa rebbe sta to ri posto nel p r-
hry o luogo di sotto, la cantina.
Che dire, proprio strani questi Egizi.
Chiudiamo questo gioco con altre due parole