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approfondimenti

piattaforma e riuniva le basi dei quattro mon-

tanti del baldacchino quadrato.

L’egittologo ri uscì anche a fa re una stima ap -

prossimativa della lunghezza della barca sacra:

3 m e 65 cm per una larghezza di 44 cm.

Inoltre at traverso al cuni bassorilievi capì ch e

all’epoca di Thutmosi II e Hatshepsut il pavese

era portato da sei file di tre uomini.

Solamente c on Thutm osi I II i l numero v errà

portato a sei sacerdoti per ogni barra.

Ulteriore peculiarità de lla Cappella Rossa era

l’apertura in fondo del santuario, che non era

utilizzato come uscita ma aveva un significato

più simbolico e rituale

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: il re, o un officiante, la

spalancava per far entrare i raggi del sole e il-

luminare l’ambiente.

Quest’azione veniva eseguita da

Colui che apre

i due batten ti della porta del cielo per vedere

l’Augusto

.

Il mobilio del santuario era scarso

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: a parte un

naos, probabilmente alc uni vasi pe r pu rifica-

zioni o aspersi oni. Il vano i nfatti er a tr oppo

stretto per esporvi ex v oto o altre st atue e i l

necessario per le cerimonie era portato dai sa-

cerdoti di volta in volta.

Alle processioni del la b arca sacr a

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parteci-

pava un gran numero di persone; in primis il fa-

raone, alla testa del corteo

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con le insegne di

Upuaut e Khonsu, f umigava i ncenso e mo -

strava la via. Prima di iniziare il viaggio rituale,

il sovrano medesimo r ompeva i l sigillo che

chiudeva i ba ttenti della por ta de lla Cappella

e, quando l a processione tornav a indietro,

chiudeva e sigillava nuovamente la porta per

la success iva ce rimonia. In ordi ne di impor -

tanza venivano quindi i profeti di Amon, quat -

tro, con la pelle di l eopardo sulle spalle; poi i

portatori, con testa rasata e pi edi nudi, div isi

in due squadre, con il compito di sollevare, por-

tare sulle spalle e riportare la barca sacra nel

suo alloggio.

Infine, il popolo chiudeva il corteo .

La decorazione del le pareti

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Nord e Sud della

Cappella Rossa conserva ancora tracc ia de lle

due fes te pi ù importan ti nel cors o dell’anno

nell’area tebana: la Bella Festa della Valle e la

Festa di Opet, durante le quali la barca veniva

trasportata a visitare i templi di Deir el Bahari

nel primo caso e di Luxor nel secondo.

La Bella Festa della Va lle s i svolgeva ne l se -

condo mese della stagione estiva,

Shemu

: du-

rante q uesta f estivit à Amon, accompagnato

dagli altri due membri della triade tebana (Mut

e Khonsu), procedeva via fiume sul battello re-

gale sulla riva opposta, p er dirige rsi verso i

templi dei sovrani deceduti e deificati a Deir el

Bahari e tornare poi a Karnak. Poiché era ori-

ginariamente un giorno festivo dedicato al ri-

cordo d ei d efunti, il p opolo p ortava fio ri e

offerte alle tombe dei familiari deceduti, come

dipinto s ulle pareti di molte tombe t ebane

dell’epoca

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.

Durante la festa di Opet,

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invece, la statua di

Amon e la barca sacra erano portati in proces-

sione verso Luxor, l’Harem meridionale del dio,

per visitare il t empio e c ongiungersi con la

sposa divina.

Il tragitto di andata era via terra, con il simula-

cro portato sulle spalle dagli officianti, mentre

il ritorno s i svolgeva v ia fiume, c on il n aos

scortato sul battello regale.

La festa era celebrata nel secondo mese de l-

l’inondazione,

Akhet

; era connessa con il Nilo e

ricopriva grande importanza nel Nuovo Regno.

Complemento fondamentale per la cappella e

per le due feste sopra citate, erano le sei sta-

zioni

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che la sovran a o rdinò di costruire nel

percorso tra Karnak, Luxor e Deir el Bahari.

Il corteo in processione si fermava in ciascuna

di esse per c ompiere le purificazioni d i rito e

per far rip osare g li o fficianti che portavano

l’imbarcazione sulle spalle.

Doveva essere un duro lavoro!

Sulla strada per Luxor la processione lasciava

il tempio di Karnak attraverso un’uscita a sud,

vicino all’ottavo pilone. In accordo con le altre

testimonianze, la descrizione raffigurata sulla

terza fila di blocchi conferma che il tragitto di

Burgos, F., Larché, F., La chapelle Rouge. Le sanctuaire de barque

d'Hatshepsout. Vol. I, Paris 2006