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Si sa che la costruzione di nuove op ere edilizie, quale che si a la loro funzi one, p orta con

sé la possi bilità d i sco prire t racce di un pas sato più o meno remoto. Una real tà p arti co-

larmente diffusa in un territorio come quello italiano, tanto più se dette costruzioni avve n-

gono i n città che possono vantare una storia ed un’imp ortanza notevoli . Epp ure, quand o

ciò avviene, si continua a rimanere sorpresi, co lpiti, affasci nati e purtroppo a volte anche

infasti diti . E’ qu esto il cas o di Vercell i, città del Piemonte Ori entale tra le più anti che e d

impor tanti del Nord-Italia, che poco più di un anno fa ci ha d onato l’ennesi mo puzzl e per

ricostruire un al tro pezzo di storia dell’an tica Ver cellae: nel l’estate del 2012 prendevano

l’avvi o allo Stadi o Comunale “Silvio Piola” (ex “Leonid a Robbiano”

1

) i lavori per il primo

“Museo de llo Sport” cittadino, all’angolo tra via Derna e via Massaua; un progetto apprez-

zabile da diversi punti d i v ista ma la cui realizzazione, all ’atto pratico, è andat a a scon-

trarsi con preziose evidenze archeolog iche.

Da al lora, sui giornali locali è possibile legg ere con una cer ta regolarità noti zie e svil uppi

su ciò che è ormai noto come “l’opifici o romano di Vercelli” , di cui al momen to sembra cir -

colare un ’unica i mmag ine ed è la sola ch’è p ossibile mostrare (Foto1). Gli archeologi, tut -

tora al lavor o, hanno re cuperato dal sito moltissim i fram ment i d i anfore, forme per la

ceramica, ceramica comune e fi ne (verosimil mente sigi llata ga llica e ce ramica a pa reti

sottili) e f rammenti di vet ri. Le s trutture murarie, inoltr e, i ndicano la presenza di un i m-

pianto produttivo con vasche di decantazione e amb ienti p er la lavorazione del vasellame

e delle anfore, il tu tto databile fra I e III secolo d.C. Sembra siano stati port ati al la l uce

anche num erosi bolli. Il materiale scavato è stato altresì si stemato in un dep osito comu -

nale e, dopo l o studio ed i restauri del caso , potrà infine essere esposto.

Innegabil mente si tratta di un vero e pr oprio te soro per l’a rcheol ogia, a nche s e non rife -

ribile a strutt ure sontuose o con ruoli importanti nel senso comune del termine. Graz ie ai

ritrovament i, i nfatti, è possibile far luce in mod o ancor p iù comp leto sul quad ro delle at -

tività produttive non solo limit atamente al c ontesto cittadino ma anche a livello regionale.

Inoltre, la scoperta di tali stru tture spiega la grande ricch ezza di anfore ritrovat e nel 1930

durante gl i scavi per la cos truz ione dell’allora nuo vo campo sportivo L. Robb iano, in u na

zona dell a ci ttà che, per altro, è sempre stata p articolar mente ge nerosa di materi ali ce -

ramici ed anforacei

2

. Med esime scoperte furono infatti ef fettuate all a fi ne deg li anni ‘70

dal Gruppo Archeo logico Vercellese duran te alcuni lavori es egui ti nel giardino del la vil la

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scoperte

vercelli.

la città

romana

ed il museo

dello sport

di Margherita Guccione

1 Aviatore e pioniere dell'aeronautica Militare, al quale lo

stadio fu intitolato subito dopo l’inaugurazione.

2 S. BELTRAME - S. GAVIGLIO, Vercelli antica. Carta dei ri-

trovamenti archeologici di epoca protostorica e romana del

territorio comunale, Edizioni del Gruppo Archeologico Ver-

cellese, Vercelli 1999, p. 133, scheda n° 140.

Notizia riportata anche da GUALA FORTUNATO,Vercelli ro-

mana, Dissertazione di Laurea in Lettere, Facoltà di Lettere

e Filosofia Università di Torino, 1938 (Archeologia, Prof. G.

Bendinelli)