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speciale deir el-medina

ed infine il naos, il fulcro vero e proprio della

tomba. Anche in questo caso è edificata una

piccola piramide in mattoni crudi il cui pyra-

midion, calcareo od in arenaria, era alto in-

torno ai 50 centimetri e decorato con scene

inerenti al culto solare. E’ interessante notare

come l’uso di una struttura piramidale in am-

bito funerario fosse ancora in uso tra gli ope-

rai più abbienti, mentre i sovrani già l’avevano

abbandonata.

Nella foto 6 è riprodotto Ramose che, in at-

teggiamento da orante, rivolge preghiere al

dio Ra

23

. Sulla cuspide parecchie erano le te-

matiche raffigurate: l’imbarcazione di Hara-

khti, le amadriadi che adoravano il sole na-

scente, la v acca H athor che ingl oba t ra le

corna il disco, i l traino della barca da parte

degli sciacalli “sabu”, lo scarabeo alato. Tal-

volta, sebbene raramente, è anche riprodotto

il banchetto funebre. Ogni lato del pyramidion

presenta in alto la raffigurazione solare, i n

basso testi ed immagini afferenti il defunto.

Anche per questa tipologia di tombe la stanza

del sarcofago era raggiungibile per mezzo di

un p ozzo profondo f ino a 6 m etri, pro tetto

nella parte superiore da una lastra di pietra,

nella parte inferiore da una porta in legno

24

chiusa da un chiavistello.

Il pozzo era collocato nella maggior parte dei

casi nella parte destra, considerata la parte

relativa a l dio O siride, o ppure al fondo del

corridoio in prossimità dell’eventuale nicchia

contenente la statua del “Primo degli Occi-

dentali”.

Le tombe dipinte finora ritrovate sono 53: di

23

#

Dua Ra, pregare Ra. Si legge all’inizio del primo

registro.

24 La porta della tomba ricalcava fedelmente quella delle

abitazioni.

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5. Cappella di Kha (TT8)

6. Pyramidion di Ramose

“© Fondazione Museo Antichità Egizie di Torino – riprodu-

zione vietata”

7. Porta della tomba dell’architetto Kha

“© Fondazione Museo Antichità Egizie di Torino – riprodu-

zione vietata”