

crisoelefantino dello Zeus e al suo trono:
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”
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Il dio, fatto d’oro e d’avorio, è seduto introno. Gli
sta sulla testa una corona lavorata in forma dira-
moscelli d’ulivo. Nella ma no de stra regge una
Nike, anch’essa crisoelefantina, con una benda e,
sulla testa, una corona. Nella mano s inistra del
dio è uno scettro ornato di ogni tipo di metalloe
l’uccello che sta posto sul lo scettro è l’aquila.
D’oro sono anche i calzari del dio e così pure il
manto. Nel manto sono ricamate figurine di ani-
mali e fiori di giglio.
Il trono è variamente ornatocon oro e con pietre
preziose, con ebano e con avorio. Esso presenta
inoltre figure dipinte e statue in rilievo. Quattro
Nikai in atteggiamentodi danzaornano ciascuno
dei quattro piedi del trono e altre due stanno al
collo di ciascun piede. Su ognuno dei due piedi
anteriori stanno dei fanciulli tebani rapiti da sfingi
e sotto le sfingi Apollo e Artemide uccidono a
colpi di freccia i figli di Niobe
.”
Paus., V, 11, 1 - 2
Sempre stando alle parole di Pausania, fu pro-
prio Zeus a rendere testimonianza dell’arte dello
scultore dopo che Fidia stesso avrebbe chiesto
al dio di inviargli un segnale di gradimento del-
l’opera; immediatamente sarebbe caduto un ful-
mine s ul pa vimento, sul quale, ai tempi d el
periegeta, e ra ancora pos ta a segnacolo d el-
l’evento un’idria di bronzo.
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… Tanto più che lo stesso dio diede la sua testi-
monianza, come si r acconta, all’arte di F idia.
Quando, infatti, la statua era ormai ultimata, Fidia
chiese al dio di fargli intendere se l’opera fosse di
suo gradimento. E subito, raccontano, un fulmine
colpì quel punto del pavimento dove ancora ai
tempi miei c’era come cope rtura l’ anfora di
bronzo.
”
Paus., V, 11, 9
Restaurata, depauperata da un ladro sacrilego che
rubò due riccioli del pesodi sei mine, minacciata di
essere portata a Roma da Caligola
21
, l’operavenne
successivamente trasferita a Costantinopoli in se-
guito alle ultime Olimpiadi del 396 d.C., ovvero
quando aveva già più di otto secoli ed era conside-
rata una delle “
Meraviglie del mondo
”.
Collocata pressola dimora di Lausus, collezionista
d’arte ante litteram, la statua trovòpostoaccanto
ad altri capolavori, dove rimase fino alla sua distru-
zione, plausibilmente avvenutadurantel’incendiodi
Costantinopoli del 475 d.C.
Innegabilmente, lo Zeus d i Fidia doveva essere
straordinario, tanto chequando LucioEmilioPaolo,
vincitore della battaglia di Pidna (168 a.C.), intra-
prese il suoviaggio in Grecia
22
, dopo aver presovi-
sione della statua arrivò a dire che solo Fidia era
riuscito a rappresentare lo “
Zeus omerico
”
23
.
44
speciale fidia
21 Svetonio (Caligola, 22 e 57) racconta che nel Id.C., quando
i manovali dell’imperatore Caligolaprovarono a spostarla,la
statua “
emise una così fragorosa risata
” che le impalcature
crollarono e gli uomini scapparono via.
22 Il viaggio in Greciadi Lucio Emilio Paolo avvenne nel 167
a.C. PAPPALARDO, 2007, p. 115.
23 Per “
Zeus omerico
” s’intende probabilmente quello de-
scritto da Omero nell’Iliade (I, 528ss.): “
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”
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Disse, e conle scure sopracciglia annuì il Cronide: oscillarono
le chiome eterne del dio sul capo immortale; fece tremare la
massa enorme dell’Olimpo.
” PAPPALARDO, 2007,p. 115.
24 TORELLI - MAVROJANNIS, 2002, p. 233