

Circa la paternità fidiaca dell’opera non vi sono
incertezze
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; come testimoniato da Paus ania,
infatti, si poteva notare proprio tra i piedi della
statua l’iscrizione che fugava ogni dubbio, re-
citando:
“
/
$ / !' '-I # F 4"!/ %
”
“
Fidia, figlio di Carmide,ateniese, è il mio autore
”
Paus.,V, 10, 2
Divenuto col tempo una delle “
Sette meraviglie
del mondo
”
8
il colosso andò presumibilmente di-
strutto in un incendio lasciando ai posteri ben
poco,senon ladettagliata descrizione di Pausania,
grazie alla quale è tutt’oggi possibile beneficiare
della sua immagine tracciandone un’ipotetica ri-
costruzione.
Alcune moneteelee dell’epoca di Adriano restitui-
scono approssimativamente immagini del volto
del dio (2), mentre frammenti delle matrici fittili
del manto e qualche copia dei rilievi ornamentali
del trono riescono solo vagamente ad orientare
verso la comprensione del testo del periegeta.
Sempre leggendo Pausania è inoltre possibile
apprendere che per fonde re e ass emblare l a
statua fu approntato all’interno del santuario
un laboratorio,
4
ργαστήριον
, risalente al 440 -
430 a.C. (3)
L
’
4
ργαστήριον
di Fidia
Si tra ttava di una struttura rettangolare di m
14,57 x 32,18, eretta su di un elegante zoccolo
in pietra e decorata da splendide terrecotte ar-
chitettoniche (4)
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.
Quanto all’elevato originario insistente su fon-
dazioni in blocchi di poros, questo doveva es-
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speciale fidia
7 La bottega di Fidia lavorò ad Olimpia neglianni trenta del V
a.C., dopo il completamento dell’Athena Parthènos. Fino a
qualche decennio fa si ritenevacheloZeus fosse anteriore alla
Parthènos, scolpita per il Partenone e inauguratanel 438a.C.
ma oggi lastatua viene collocata cronologicamentenel decen-
nio 435 - 425 a.C.
8 La scultura, una delle più stimate dell’antichità, riscosse
grande successogià tra gli antichi, tanto che Quintiliano (XII,
10, 9) arrivò a dire che “
la maestosità dell’opera era pari a
quella del dio
”.
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