Table of Contents Table of Contents
Previous Page  45 / 90 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 45 / 90 Next Page
Page Background

45

s p e c i a l e d e i r e l - m e d i n a

La casa presentava le pareti decorate con affreschi o

quantomeno intonacate ed i colori maggiormente uti-

lizzati per colonne, bordi di finestre e porte erano l’az-

zurro ed il giallo. Ancora oggi fortunatamente qualche

traccia di ciò è ancora visibile, opportunamente pro-

tetta con pannelli lignei dai raggi del sole, sulla falsariga

di quanto succede per i resti del palazzo di Malqata. Un

esempio di ciò che dovevano essere le abitazioni del vil-

laggio è visibile nella foto 9, che riproduce una decora-

zione trovata in una sala del letto chiuso raffigurante la

parte inferiore di una danzatrice.

Taluni di questi dipinti sono stati oggetto di studio,

come il frammento rinvenuto nel corso degli scavi effet-

tuati tra il 1921 ed il 1922 da Bernard Bruyère, per l’Isti-

tuto francese. Purtroppo è ignoto il proprietario

dell’abitazione, non essendo stato ritrovato il suo nome.

Di questa pittura ci è pervenuta solo la parte inferiore,

consistente nei piedi di quattro personaggi e nel basa-

mento di due colonne.

Dai raffronti iconografici si è riusciti a ricostruire la

scena: due colonne papiriformi reggono un pergolato

di vegetali rampicanti sui cui rami sono presenti foglie

verde scuro e bacche color rosso vivo. All’ombra di

questo pergolato vi sono quattro donne ed un in-

fante: la donna al centro, sicuramente il personaggio

principale, è seduta su una seggiola dal disegno par-

ticolarmente complicato che sembra essere la stiliz-

zazione di un tronco di palma. Questa donna, dalla

carnagione chiara, è un’egiziana: non indossa alcun

vestito, ma ai suoi piedi, che poggiano su un cuscino

a larghe righe verticali di due tonalità, vi sono delle

cavigliere con anelli d’oro. Dietro di lei c’è, in piedi,

una donna di colore e davanti altre due donne, una

dalla pelle color zafferano e l’altra pallida. Sono tutte

raffigurate nude, con bracciali d’oro, e sembrano

delle servitrici della donna seduta. La ricostruzione

grafica della scena è quindi la seguente:

Un ostrakon ritrovato nel villaggio, ed ora esposto al

British Museum col numero di catalogo 8506, ri-

porta la medesima scena: l’egittologo S. Birch

24

lo

data al periodo amarniano. E’ dunque ragionevole

pensare che anche il frammento di pittura sia da da-

tare pressappoco a quel periodo: in effetti lo stile ri-

corda molto da vicino la scuola amarniana. Dagli

studi eseguiti si può ricostruire il significato dell’in-

tera scena: la dea Hathor seduta su un tronco di

palma che la ricongiunge alla terra, come Nut sul si-

comoro, è intenta a nutrire con il suo latte, che dona

una seconda vita, suo figlio Horus che impersona la

rinascita dei defunti nell’aldilà. Le tre servitrici che

si prendono cura della divinità rappresentano le

razze umane. Le due colonne che sorreggono il per-

21 Da “Gli artisti del faraone”, catalogo Electa, pg. 32.

22 Da “BIFAO 22”, pg.121-133. Bernard Bruyère.

23 Da “BIFAO 22”, pg.121-133. Bernard Bruyère.

24 Samuel Birch (Londra 1813-1885). Direttore dal 1861 delle

collezioni orientali, medievali, etnografiche del British Mu-

seum. Fondò nel 1870)la Society of biblical archaeology.

Orientalista, si dedicò soprattutto all'egittologia pubblicando

vari papiri delle collezioni di Londra, traduzioni di testi assiri

ed egiziani, un'introduzione allo studio dei geroglifici, dando

impulso alla lettura dell'ieratico.

9. Parte inferiore di una danzatrice

21

.

10. Frammento di pittura rinvenuto nel 1911-1912

22

.

11. Ricostruzione della scena

23

.