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In Etruria numerosi erano i grandi sepolcri sor-
montati da tumuli e destinati ad accogliere le
spoglie di quelle genti aristocratiche il cui po-
tere, emerso nei decenni finali dell’VIII secolo
a.C., si era venuto consolidando nel corso del
secolo successivo (periodo orientalizzante).
Questo in particolare è lo scenario che si pre-
senta sulla collina compresa tra la città antica
di Tarquinia (la Civita), in provincia di Viterbo,
e il mare dove sorge la vasta necropoli etrusca
dei Monterozzi, così chiamata per la presenza
in superficie dei tumuli funerari. Su questo ri-
lievo dominante, accanto alle più antiche inci-
nerazioni villanoviane del IX-VIII secolo a.C., si
trovano le celebri tombe affrescate, mentre
meno conosciuti sono invece i più antichi e
grandiosi tumuli aristocratici che cingevano a
corona l’altipiano della città.
Le tombe a tumulo sono un elemento caratte-
ristico del paesaggio etrusco dei periodi orien-
talizzante e arcaico (VII-VI secolo a.C.) e quelli
monumentali tarquiniesi si presentano come
sepolture principesche dotate di un imponente
basamento costruito o scavato nella roccia, ri-
coperto da una svettante calotta di terra.
Tali caratteristiche architettoniche sono indi-
cative dell’alto prestigio raggiunto dai perso-
naggi sepolti e dalle loro famiglie: infatti il ceto
aristocratico, all’inizio del VII secolo a.C., con-
centra gli sforzi maggiori sull’architettura fu-
neraria quale metafora della propria ricchezza
e della propria potenza, secondo un preciso in-
tento di esaltazione del rango. La ricchezza dei
committenti è provata dalla magnificenza dei
corredi funerari che comprendevano anche at-
tributi propri della regalità e del potere, e l’ul-
teriore conferma dell’importanza di queste
tombe è la loro posizione in zone isolate e do-
minanti il territorio, spesso lungo importanti
vie di comunicazione o di accesso al mare.
Ai grandi tumuli va riconosciuto un ruolo em-
blematico dello splendore aristocratico e del
controllo che esercitavano sul territorio le fa-
Frammenti d’Egitto in Etruria
iL VASO BOCCHORIS
NEL MUSEO NAZIONALE
ETRUSCO
DI TARQUINIA
di Francesca Pontani
Foto 1: il vaso Bocchoris