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s p e c i a l e d e i r e l - m e d i n a
Akhenaton che spostò in una zona desertica la capi-
tale principalmente per contrastare l’eccessivo potere
ormai raggiunto dal clero di Amon. La città si suddi-
vide in alcune zone, chiamate dagli egittologi “città
nord”, “sobborgo nord”, “città centrale” e “sobborgo
sud” o “città principale”, ed una parte verso oriente
occupata dagli operai delle necropoli, sulla falsariga di
Pa demi. Le case di epoca amarniana si compongono
tutte degli stessi elementi disposti in svariate maniere,
con dimensioni anche parecchio differenti da un’abi-
tazione all’altra. La tipica pianta presenta una stanza
principale ed un soggiorno intorno al quale si dispon-
gono le altre camere. Le grandi ville invece erano
protette da un muro di cinta alto anche tre metri e
potevano comprendere altri edifici, come cappelle
per pregare, granai, pozzi per l’acqua, recinti per ani-
mali ed alloggiamenti per gli operai. Nel villaggio
degli operai invece le abitazioni erano suddivise in
quattro o cinque vani: ad una prima stanza di ricevi-
mento ne seguiva una utilizzata come soggiorno con
una colonna al centro ed una panca di lato. Vi erano
poi una cucina ed una stanza da letto. In alcune case
era presente anche una scala per salire al terrazzo. Di
seguito, nell’immagine tre, è rappresentata una tipica
casa del sobborgo sud.
Nel Nuovo Regno, periodo che va dalla XVIII alla XX
dinastia, ben quattro città assursero al ruolo di capi-
tale: Menfi, Tebe, Tell el-Amarna e Pi-Ramesse. Tebe,
Uaset per gli antichi egizi, fu capitale del IV nomo
dell’Alto Egitto. Purtroppo della città faraonica si-
tuata sulla riva orientale del Nilo si conosce molto
poco, essendo l’odierna Luxor costruita sui suoi resti.
Fortunatamente le tombe private delle riva occiden-
tale giunte sino a noi ci forniscono una notevole
messe di informazioni sulla vita quotidiana ed anche
sulla tipologia di abitazioni dell’antica capitale. In par-
ticolare quattro tombe, tre delle quali precedenti al
periodo amarniano, recano precise notizie sulla
struttura della casa: si tratta di planimetrie molto di-
verse rispetto a quelle degli operai dei Deir el-Me-
dina, come vedremo in seguito. Probabilmente la
raffigurazione più interessante ci proviene dalla
TT104, a Sheikh el-Gourna. La tomba appartiene a
Thutnefer che visse durante i regni di Thutmosi III e
Amenhotep II, raggiungendo la prestigiosa carica di
scriba reale. La particolarità di questa pittura è la vi-
sione “sezionale” della sua abitazione.
La scena è suddivisa in quattro registri verticali, dei
quali quello all’estrema destra è quasi totalmente
perduto. Questa pittura inoltre offre uno spaccato di
vita quotidiana: sicuramente il proprietario, perso-
naggio della corte reale, era molto ricco. A pianter-
reno possiamo osservare dei servitori intenti a
tessere e cucinare. Di sopra, al primo piano, altri
servi, se siano gli stessi ripetuti non è dato saperlo,
sono al cospetto del loro datore di lavoro. Al centro
della scena i servitori stavolta stanno salendo delle
scale interne sino al terzo piano per portare provvi-
ste al loro superiore. All’ultimo piano il padrone di
casa è seduto dinanzi a loro. Sul tetto della casa sono
presenti dei silos per immagazzinare derrate alimen-
tari ed altro materiale utile al titolare. Nella TT96, la
tomba di Sennefer, celebre per la stupenda decora-
zione del soffitto, vi è raffigurata la casa del proprie-
tario, sindaco di Tebe e sovrintendente ai giardini di
Amon durante il regno di Amenhotep II.
La casa in questo caso è rappresentata in alzato ed in
3. Abitazione del sobborgo sud
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4. Casa di Thutnefer, dalla tomba TT104
12
11 Da “Città e villaggi dell’Antico Egitto”, pg. 81. Paola Davoli.
Editrice la Mandragola.
12 Da “ A history of Egyptian architecture”, pg. 16. Alexander
Badawy, University of Califonia Press.