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pianta. Osservando la parte in basso del dipinto si può

ragionevolmente ritenere che l’abitazione fosse co-

struita su due piani.

Dallo studio di queste pitture risulta che nel Nuovo

Regno la tipica casa di città tebana disponesse di un

seminterrato, individuabile da alcune finestre a livello

del terreno, un primo piano con finestre protette da

una grata nella parte inferiore ed un terrazzo, metà del

quale occupato da un portico con finestre e colonne,

sulla falsariga delle abitazioni del Medio Regno. Ac-

canto alla casa di città vi era una sorta di casa di cam-

pagna differenziata in luogo ove il proprietario viveva,

come ad esempio quella della tomba TT81 apparte-

nente ad Ineny, architetto del re e sindaco di Tebe ai

tempi di Thutmosi I e casa di “ricovero”, una sorta di

seconda casa utilizzata occasionalmente per visitare i

propri possedimenti, come quella di Nebamun, capo

della polizia dell’Ovest di Tebe vissuto durante il regno

di Amenhotep III e raffigurata nella TT90. Dopo questa

necessariamente poco esaustiva descrizione di tipolo-

gie differenti di abitazioni dall’Antico Regno sino al

Nuovo Regno cercheremo di illustrare le caratteristi-

che della casa tipo presente nel villaggio operaio di Pa

demi che fu attivo per circa 500 anni, da Thutmosi I

sino al termine della XX dinastia. Le prime case, edifi-

cate ai tempi della fondazione, presentano una plani-

metria praticamente identica l’una all’altra. Solo in

epoche successive iniziarono ad apparire alcune diffe-

renze di pianta. Al momento manca uno studio strati-

grafico delle abitazioni: fortunatamente però le

ricerche effettuate all’interno dell’abitato, seppur rela-

tivamente poche, hanno evidenziato come nulla di

quello costruito precedentemente sia stato distrutto.

La casa era costruita perlopiù sotto il piano di calpestio

stradale, per accedervi infatti occorreva scendere

pochi gradini, e disponeva solo del pianterreno.

Le camere, posizionate in sequenza una dietro l’altra,

comunicavano tra loro mediante porte poste in un an-

golo del muro trasversale. Dopo aver sceso i gradini

posti dietro la porta d’ingresso, sul cui architrave era

in genere scritto il nome del proprietario, ci si ritro-

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s p e c i a l e d e i r e l - m e d i n a

13 Da “ A history of Egyptian architecture”, pg. 18. Alexander

Badawy, University of Califonia Press.

14 Da “Deir el Medina. Ammenhotep I e gli artisti del Faraone”,

pg. 19. Mario Tosi, Ananke.

5. TT96: la casa di Sennefer

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6. Tipica abitazione del villaggio di Deir el-Medina

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