

di figliastro non avendo lo scriba, al momento
della morte, nessun altro discendente.
Sempre nel medesimo registro troviamo le fa-
mosissime tre musiciste: una suona l’arpa, la
seconda il flauto e la terza il liuto. Questo è
uno dei pochi nudi dell’arte egizia per quanto
riguarda una donna. Le immagini delle tre ra-
gazze sono nettamente differenti, anche se a
prima vista quelle ai lati possono sembrare si-
mili vestite con lunghi abiti aderenti, mentre
quella al centro indossa solo una stretta fascia
di perline. Ognuna porta un taglio di capelli di-
verso e una ampia collana. Rispetto alle altre
figure femminili raffigurate nella tomba, il co-
lore della pelle è molto più scuro, quasi nero
come quello delle figure maschili. Questo può
essere in parte dovuto al fatto che l'artista ha
applicato uno strato di vernice a queste tre fi-
gure, che, nel tempo, si è probabilmente oscu-
rato. (foto 5)
Dietro le tre suonatrici la scena appare divisa
in due sub registri: quello superiore presenta
tre personaggi seduti che tengono in mano un
fior di loto ed hanno sul capo i caratteristici
coni d’unguento;il registro inferiore è invece
molto deteriorato e si possono solo immagi-
nare le quattro donne raffigurate.
Sempre nella stessa parete si trovano le scene
più belle non solo della tomba ma, a mio pa-
rere, di tutta la pittura egizia.
Sei giovani donne eleganti e allegre sono ri-
tratte durante una ora oziosa mentre odorano
fiori di loto e assaggiano frutta dopo essere
state appena unte con olio e profumate. Da-
vanti a loro un arpista ,cieco e pingue, suona il
suo strumento in una posa atipica e quasi in-
naturale, è ritratto con la bocca aperta, come
se cantasse. (foto 6)
La parete in questo punto è interrotta dal pas-
saggio alla camera sepolcrale dove le pitture
continuano con scene divise in due registri
principali (parete D). In quello superiore Nakht
e Tawy, seduti, ricevono numerose offerte
presentate su una tavola ricca di ogni bene; il
testo dice: "
Godere (se stessi), cercando le
cose buone, i prodotti dei campi (prodotta) dai
(suoi) compagni, come i cestini con i prodotti
della caccia e della pesca, dal sacerdote al ser-
vizio di [Amon], Nakht lo scriba, giustificato, e
sua sorella, la cantatrice di [Amon], la padrona
di casa, Tawy…
”
Nel seguito del registro, Nakht è raffigurato
mentre pesca e caccia in una palude;
è accompagnato dalla moglie Tawy e da altre
figure, probabilmente figli, che tuttavia non
vengono identificati con i nomi. Ritroviamo la
stessa scena anche nella vicina tomba di
Menna e in altri ipogei non solo tebani, in que-
sto ipogeo però la rappresentazione è meno
curata: Nakht caccia senza l’arpione e gli uc-
celli sono privi di occhi!
Da notare è la cancellazione di una immagine
di oca, che rappresenta Amon, da parte dei se-
guaci di Akhenaton.
Nuovamente vivaci appaiono invece le scene
nel registro sottostante. Nakht e Tawy sono
nuovamente seduti di fronte ad una mensa ric-
camente imbandita; davanti a loro in due sub
registri vediamo le scene relative alla vinifica-
zione e alla conservazione dei volatili cacciati.
Osserviamo nel silenzio del canneto un perso-
naggio che avverte i compagni quando biso-
gna tirare la rete piena di prede, poi i volatili
commestibili vengono spennati, speziati e sa-
lati dai cucinieri che alla fine li porranno den-
tro delle giare. Nella vigna incontriamo due
contadini che vendemmiano, altri pigiano il
mosto attaccati a funi, per evitare di perdere
l’equilibrio storditi dai vapori alcolici del mosto
mentre un uomo, forse il mastro vignaio, con-
trolla il liquido che verrà poi messo nelle an-
fore. (foto 7)
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v a l l e d e i n o b i l i l u x o r
Foto 7