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adornavano le sale ipostile dei templi antichi,

la

Galaktotrophousa

, il tipo iconografico diffu-

sosi nel cristianesimo orientale della

Vergine

con Bambino

al quale porge il seno, ripete lo

schema di Iside che allatta il piccolo Horo.

Oltre a questo, l'iconografia mariana sembra

essere quella maggiormente influenzata dal-

l'iconografia antica, la Madre di Dio viene asso-

ciata al concetto indigeno della dea celeste

faraonica (Nut, Hathor, Iside) ed in alcune ab-

sidi compare con medaglione in grembo nel

quale è contenuto il busto di Cristo, tipologia

che ricorda il modo di rappresentazione del

sole, in medaglione, sul ventre della dea-cielo

faraonica.

Il tema della maternità sembra essere uno

dei più produttivi nel confronto tra le diverse

tradizioni: Iside/Maria è la “madre del dio”per

eccellenza e la stessa infanzia del figlio pre-

senta tratti comuni tipici dell'erede regale al-

lontanato dal proprio regno e solo in seguito

riconosciuto. Anche la scelta di collocare la na-

scita di Gesù attorno al solstizio d'inverno po-

trebbe alludere a divinità egizie legate alla

nascita del sole (Horo, Bes); questo particolare

periodo dell'anno, inoltre, è fondamentale

nella concezione della rigenerazione del sole,

come si può evincere dall'orientamento del

tempio di Amon-Ra a Karnak.

Lo stesso

falco Horo

, una delle divinità più

venerate nel pantheon egiziano per il suo

stretto legame con il culto regale, viene spesso

rappresentato nell'atto di trafiggere con una

lancia un coccodrillo. L'iconografia, simbolo

della vittoria del bene sul male, sopravvive nel-

l'arte copta in cui, nelle sembianze di cavaliere

con corazza, ma sempre con testa di falco, il

dio riecheggia l'immagine di San Giorgio e, più

in generale, influenzerà l'iconografia dei vari

santi cavalieri diffusi in gran numero nel-

l'Egitto Cristiano.

Di derivazione faraonica sembra essere

anche l'iconografia della

barca

, frequente-

mente graffita o scolpita nelle decorazioni dei

monumenti cristiani d'Egitto, talvolta anche in

associazione con il monogramma cristologico.

Secondo la Bresciani, tale immagine sarebbe

da ricollegare ad una chiara persistenza del-

l'iconografia antica legata al concetto di peri-

plo solare in chiave funeraria quale può essere

osservato nelle frequenti raffigurazioni con

Osiride in piedi sopra una barca ritrovabili su

sarcofagi e tele funerarie d'Egitto in età elle-

nistica e romana.

La stessa

croce

, raffigurata al sommo dei

gradini di una scala, deriva da un concetto mi-

stico-faraonico, e a tale iconografia può essere

associato anche il concetto dell'agnello con

nimbo e monogramma su una montagna, os-

servabile nel noto sarcofago ravennate di San-

t'Apollinare.

Anche la

rana

, che frequentemente compare

su lucerne, talvolta accompagnata dal testo “Io

sono la resurrezione”, veniva venerata nel-

l'Egitto faraonico come dea associata alla na-

C U L T U R A

Figura 7 - Il Cairo, Museo Copto, stele n. 7730

: stele funeraria

con il tema della barca associato al monogramma di Cristo e

segno ankh (Atalla, Coptic Art,

vol.II

).

Figura 8 - Stele fune-

raria,

calcare, II-III sec.

d.C. da Terenuthis

(Kom Abu Billu),

(G.Gabra, 1992)