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C U L T U R A

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che non è più quello terreno, collocato oltre la

nostra luce e la nostra prospettiva. E' una pit-

tura nella quale domina un cromatismo vivace,

in cui le figure appaiono rattrappite in modo

da evidenziare le teste e le mani, incui si affol-

lano ornamenti, spesso desunti dalla classi-

cità: bullae, diademi, ricami ed orbicoli.

Difficile associare tali stilemi a dei precedenti

faraonici: era sconosciuta la spiritualità ed ec-

cezionale era il concetto di frontalità, riservato

esclusivamente a sporadiche raffigurazioni:

nell'iconografia di Hathor, in cui deve essere

messa in evidenza la tipica corona o in quella

di qualche nemico, di cui si deve sottolineare

la sconfitta. La stessa rappresentazione del

corpo umano, delineata secondo l'antica pra-

tica del canone, non presentava le deforman-

zioni espressionistiche osservabili nell'arte

copta ma appariva legata ad una razionalità

stilistica che escludeva automaticamente l'in-

terpretazione sentimentale. Completamente

diversa, inoltre, era la concezione della scul-

tura nella quale, alla pratica cristiana di scol-

pire appoggiando le figure ad un fondo, in

modo da avere il massimo dei vantaggi lumini-

stici, si oppone il gusto faraonico per il tutto

tondo, per una presa di possesso diretta ed im-

mediata dello spazio.

Laura Cigana

BIBLIOGRAFIA:

XXVIII Corso di cultura sull'Arte Ravennate e Bizantina (26

aprile – 8 maggio 1981), Università degli Studi di Bologna,

Istituto di antichità Ravennati e Bizantine, Ravenna

A. BADAWY, L'Art Copte. L'influences egyptienne, Cairo,

1949

C. CANNUYER, Coptic Egypt, the Christians of the Nile,

London, 2001

E.CIAMPINI, Cultura occidentale ed Egitto faraonico tra

memoria e continuità, in “Venezia e l'Egitto”, Milano 2011,

pp.29-33

E.CIAMPINI, Il Serpente, la Fenice e il Tempo, in “Studi e

Materiali di Storia delle Religioni”, 65, 1999, pp.31-40

J.DORESSE, Des hiéroglyphes à la croix. Ce que le passè

pharaonique a légué au Christianisme, Istanbul, 1960

G.GABRA, Il Cairo, Museo Copto e le chiese antiche, Il

Cairo, 1992

Laura Cigana

Ha conseguito la Laurea Magistrale

in Storia delle Arti e Conservazione

dei Beni Culturali,

indirizzo “Arte Bizantina e

dell’Oriente Cristiano”, presso

l’Università “Cà Foscari” di Venezia

(110 e lode). Nella tesi di laurea ha

affrontato il tema dello sviluppo di

un’iconografia copta nell’Egitto

cristiano e delle influenze

e contaminazioni che ne hanno

plasmato le caratteristiche stilistiche

e culturali.

Durante la sua formazione ha svolto

diverse attività di stage nell'ambito

turistico/museale in qualità di guida

alle principali Mostre veneziane, tra

cui l'esposizione "I Faraoni" svoltasi

a Palazzo Grassi dal 9 settembre

2002 al 25 Maggio 2003.

In seguito ha approfondito

l’ interesse per l'Antico Egitto

attraverso lo studio di ulteriori testi

universitari relativi alla Storia egizia

ed alla Filologia della lingua

geroglifica (lettura e traduzione di

testi in Medio Egiziano).

Dal 2009 collabora inoltre con la

Rivista d'Arte "Exibart" in qualità di

redattrice e corrispondente presso

le più importanti Mostre d'Arte

pubbliche e private del territorio.