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crementarla attraverso acquisti presso anti-

quari, grazie a finanziamenti ministeriali ed a

quelle che oggi chiameremmo sponsorizza-

zioni da privati. Furono molteplici i reperti che

andarono così ad arricchire le sale del museo:

tra le prime ad essere esposte, già nel 1881, fu-

rono due statue provenienti dall’Iseo Cam-

pense di Roma ed acquistate da un tal Pietro

Tranquilli. Nello stesso anno iniziò a scrivere

“Il libro dei funerali degli antichi egiziani”, ri-

cavato da tre esemplari non completi: un pa-

piro del Louvre, un’iscrizione nella Valle dei Re

ed un testo su sarcofago di Torino: per tale suo

lavoro, terminato nove anni dopo, fu premiato

dall’Accademia dei Lincei. Ultimata la sistema-

zione del museo del capoluogo toscano e li-

bero da impegni istituzionali, ottenne dal

Ministero il permesso ed i finanziamenti neces-

sari per recarsi nel 1884 per la prima volta in

Egitto. Tali finanziamenti, che ammontavano a

3.000 lire, verranno poi utilizzati per effet-

tuare acquisti presso il mercato antiquario egi-

ziano. Con Maspero attivo nella Valle dei Re in

quello stesso anno, fu invitato a partecipare

alla campagna di rilevamento. La sua attività

nella terra dei faraoni non si limitò però solo

all’acquisto ed alla partecipazione da osserva-

tore alla campagna: nel brogliaccio di inventa-

rio relativo al viaggio si legge del rinvenimento

di un piccolo deposito di fondazione di età ra-

messide scoperto, con l’aiuto di un fellah, nella

tomba di Mentuherkhepeshef (TB19), figlio di

Ramesse IX. In questo primo viaggio le località

visitate furono: Bubasti, Giza, Menfi, Saqqara,

Arsinoe, Fayum, Minia, Ash-munein, Tell el-

Amarna, Akmin, Abido, Qena, Qift, Gebelein,

Mu’alla, Edfu, Elefantina e Tebe. A Luxor, l’an-

tica Tebe, Schiaparelli fu ospite dei missionari

francescani che vi risiedevano: le condizioni di

vita dei frati erano talmente miserevoli che

prese la decisione di formare in patria un mo-

vimento per “soccorrere”, per utilizzare le sue

parole, quegli uomini devoti. Ernesto intuì che

l’unico modo per far accettare dai musulmani

i religiosi cristiani sarebbero state le opere be-

nefiche: a tal fine costruì scuole ed organizzò

ospedali che diresse, sino alla morte, da Fi-

renze prima e da Torino in seguito. Rientrato in

Patria realizzò in poco tempo il movimento di

soccorso: il 12 gennaio 1886 a Firenze venne

formato un Comitato provvisorio che, in un’as-

semblea del 27 marzo 1887, diventò “Associa-

zione Nazionale per Soccorrere i Missionari

cattolici Italiani”. Presidente fu nominato il

professor Augusto Conti, un filosofo, storico ed

uomo politico. Schiaparelli, per modestia, volle

per sé la carica di segretario generale. Furono

talmente brillanti i risultati ottenuti dall’asso-

ciazione con la creazione di una scuola profes-

sionale ed un asilo ad Assab in Eritrea, di tre

scuole in Egitto e sussidi ai missionari italiani

in Libano, Siria, Armenia, Turchia, Cirenaica ed

Albania da far esclamare al senatore Fedele

Lampertico

3

: “Avete qualche bella idea, qual-

che progetto difficile, impossibile ad effet-

tuarsi? Affidatelo al Prof. Schiaparelli e lo

vedrete realizzato!”. Nel frattempo continuò

ad occuparsi del museo di Firenze collocando

i reperti acquistati nel corso del viaggio e pub-

blicando un catalogo, edito nel 1887: “Il Museo

Archeologico di Firenze: antichità Egizie, I”.

Nell’introduzione si legge che in questo primo

volume avrebbe trattato di immagini di divinità

e di monumenti lapidei; in un secondo invece

di mummie, suppellettili, amuleti e papiri: pur-

troppo il secondo volume non vide mai la luce.

Passarono ben quattro anni per rivedere Erne-

sto in Egitto, quando riuscì ad ottenere dal Mi-

nistero un finanziamento, come per il primo

viaggio, di 3.000 lire. Interessante la lettera

ministeriale, datata 19 ottobre 1891, nella quale

si legge circa la destinazione e la soglia del

finanziamento:”……per acquisti di antichità

egiziane e per provvedere alle spese di tra-

sporto…….e non potrà essere assolutamente

oltrepassata”. Nel primo viaggio, infatti, furono

spese ben 5.000 lire per gli acquisti ed 850

per il trasporto dei reperti. Scopo principale

del secondo viaggio, durato all’incirca cinque

mesi, fu un reportage fotografico di tombe e

38

i t a l i a n i i n e g i t t o

3 Fedele Lampertico (Vicenza 13/06/1833 – Vicenza 06/04/1906).

Fu economista, scrittore ed uomo politico.