

avvallato dalle evidenze archeologiche, alla
fine del terzo secolo l’Egitto si configurava
ormai come un paese pressochè intera-
mente cristianizzato.
Le persecuzioni vennero ufficialmente so-
spese sotto Gallieno e non vennero sistema-
ticamente riprese fino alla Grande
Persecuzione voluta da Diocleziano che ini-
ziò nel 303 per poi concludersi solo 10 anni
più tardi con l’avvento al trono di Costan-
tino. L’evento si caratterizzò per la partico-
lare violenza che colpì soprattutto la Valle
del Nilo: molti egiziani di fede cristiana su-
birono il martirio mentre altri vennero co-
stretti a dichiararsi pagani. Le chiese
vennero chiuse, i loro beni confiscati e,
dalla metà del III secolo, spariscono dai do-
cumenti le tracce di una presenza cristiana
tra la popolazione.
La Grande Persecuzione marcò in modo in-
delebile la memoria dei cristiani d’Egitto
che, in seguito, fecero dell’anno dell’av-
vento di Diocleziano il punto di origine del
loro calendario: il primo anno dell’era copta
(anno dei Martiri o 1 A.M.)
Il trionfo della Chiesa fu segnato dal succes-
sivo regno di Costantino il Grande: in se-
guito all’editto di tolleranza emanato nel
311, l’imperatore riconobbe lo status della
Chiesa ed il suo diritto a possedere beni.
Alle istituzioni ecclesiastiche veniva dun-
que concesso di uscire dall’ombra e darsi
una nuova organizzazione amministrativa.
La presenza cristiana, inoltre, gradual-
mente tornò ad aumentare, come testimo-
niato nelle fonti documentarie dalla
crescente adozione di nomi tipicamente cri-
stiani.
Se da un lato tale politica imperiale garantì
libertà religiosa ad ogni cittadino, dall’altro
aprì la via ad un rovesciamento della poli-
tica delle persecuzioni che portò i cristiani
ad angariare quanti ancora aderivano alla
fede pagana. Erano infatti evidenti, nel-
l’Egitto del IV secolo, i segni di una pre-
senza pagana forte di numerosi adepti
soprattutto tra le fila
dell’esercito e tra la
popolazione non alfa-
betizzata.
Alla fine del secolo i
rapporti di potere,
dunque, si invertono e
sono i cristiani che si
pongono come op-
pressori nei confronti
di coloro da cui, nei se-
coli precedenti, erano
stati perseguitati: le
fonti tramandano epi-
sodi di notevole ferocia,
come la distruzione da
parte di orde di fanatici
cristiani delle statue di
Serapide, l’uccisione
della nobile filosofa Hy-
patia, trascinata per le strade di Alessandria e
poi linciata da una folla di monaci, la conver-
sione in chiesa del Serapeo, ultima rocca-
forte del paganesimo nella Capitale. In
seguito chiese cristiane sorsero ovunque in
Egitto sulle rovine pagane o all’interno dei
templi abbandonati. Purtroppo numerose
opere d’arte vennero sfregiate o abbattute:
lo stesso Teofilo, patriarca di Alessandria
sotto l’impero di Teodosio I (379-395), spo-
gliò la Capitale da molte pregevoli testimo-
nianza del suo antico passato che vennero
in seguito da lui donate all’imperatore.
Mentre il paganesimo ellenico fioriva an-
cora, perlopiù confinato agli ambienti elitari
15
C U L T U R A
Figura 3 - Teofilo, vescovo
di Alessandria, trionfa
sul Serapeo tenendo in mano
il Vangelo (Da A. Bauer and
J. Strygowski,
"Eine alexandrinische
Weltchronik,"
Denkschriften
der Kaiserlichen Akademie
der Wissenschaften: Wien 51.2
[en:1906]: 1-204, fig. 6 verso)
Regioni cristianizzate all’inizio del IV secolo
Diffusione del cristianesimo nel IV secolo
Penetrazione del cristianesimo nel V secolo
L’impero romano all’inizio del V secolo, prima
delle migrazioni barbariche
La diffusione del cristianesimo nel IV e V secolo: