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Bisogna tuttavia sottolineare come, all’epoca in

cui Eusebio scrive, la sede patriarcale di Alessan-

dria stesse rapidamente aumentando il pro-

prio prestigio ponendosi in posizione di

contrasto rispetto alle altre Chiese del

mondo Cristiano Orientale. Una sensazione

di doverosa preminenza che trasparirà

anche dagli scritti più tardi che documen-

tano la storia cristiana d’Egitto.

La terra dei faraoni ha infatti occupato un

ruolo molto importante nella Storia della

Salvezza: è la nuova patria donata da Dio ad

Abramo, nella quale dimora Giuseppe, ven-

duto dai fratelli e, in seguito, posto dal fa-

raone a capo di tutto il paese, è il luogo in

cui cresce e viene educato Mosè “istruito in

tutta sapienza dagli egiziani” ed in cui si

manifesta tutta la potenza di Iahvè che farà

uscire i suoi figli dall’Egitto conducendoli

oltre il Mar Rosso verso la Terra Promessa.

Anche nella Nuova Alleanza l’Egitto ricopre

un ruolo fondamentale: è il paese nel quale

si rifugia la Sacra Famiglia per sfuggire alla

persecuzione di Erode e nel quale, secondo

la tradizione copta, dimorerà per tre anni e

mezzo. Anche se non vi sono testimonianza

storiche né archeologiche che possano di-

mostrare la realtà di questo soggiorno, per

la Chiesa egiziana il passo evangelico ri-

mane una straordinaria benedizione: Terra

che ha accolto il Cristo in esilio, l’Egitto è in-

fatti l’unico paese, a parte la Palestina, il cui

suolo sia stato calpestato dal Figlio di Dio.

Il Vangelo stesso testimonia inoltre la fitta

rete di scambi culturali che intercorrevano

agli albori del Cristianesimo fra Gerusa-

lemme ed Alessandria. Cosmopolita e multi-

culturale, la capitale egiziana era infatti

all’epoca una delle metropoli principali

dell’Oriente Ellenistico: fiorenti centri cul-

turali diffondevano il sapere degli antichi fi-

losofi mentre musei e biblioteche

custodivano tesori inestimabili. Erano

usuali, in questo fervore culturale che

aveva il proprio centro promotore proprio

nell’attività della minoranza erudita greca

ed ebraica, le coesistenze di ideologie e re-

ligioni diverse: la religione ufficiale greca e

la minoranza ebraica si affiancavano alla

massa della popolazione che ancora prati-

cava un paganesimo adulterato da elementi

magici di antichissima derivazione farao-

nica. Probabilmente proprio a causa di que-

ste continue contaminazioni, che durante la

millenaria storia egiziana avevano costan-

temente arricchito e modificato le credenze

religiose, in Egitto l’ostilità al Cristianesimo

fu meno marcata rispetto ad altre parti

dell’Impero Romano.

Il II secolo vede la religione cristiana espan-

dersi fino all’Alto Egitto, come testimonia lo

stesso Clemente Alessandrino: “esso aveva

già raggiunto ogni nazione, villaggio e

città”. La sua crescita sarà talmente rapida

e capillare che alla fine del secondo secolo

il termine “egiziano” verrà sempre più

usato per indicare un abitante di fede cri-

stiana, in contrapposizione a “ellenico”, di-

venuto sinonimo di pagano.

Sotto il profilo istituzionale il Cristianesimo

si poneva però in una posizione ambigua e

pericolosa: similmente al Giudaismo, esso

proibiva la venerazione di altre divinità al-

l’infuori dell’Unico Dio Creatore rivelato

dalle Sacre Scritture: questo significava il

rifiuto della comunità cristiana alla parteci-

pazione al culto ufficiale dello Stato che

prevedeva sacrifici ed offerte di incenso

agli dei imperiali. Tale atteggiamento di in-

subordinazione al potere costituito provocò

presto i primi episodi di intolleranza: l’impe-

ratore Decio promulgò infatti un editto che

stabiliva l’obbligo per tutti i cittadini di qual-

siasi confessione di produrre dei certificati

(libelli) ottenibili compiendo atti di venera-

zione e sacrifici agli dei imperiali, come

prova della sottomissione alla religione di

Stato. Ad ogni modo, in un paese abituato

da secoli a convivere con gli apporti più ete-

rogenei, questi furono episodi sporadici che

non impedirono la crescita del cristiane-

simo e l’evoluzione delle istituzioni eccle-

siastiche le quali, nella maggior parte delle

occasioni, non vennero minacciate. Inoltre,

secondo quanto sostenuto da Eusebio, ed

C U L T U R A