

servata presso il Museo Egizio del Cairo.
In questo periodo lavora anche presso Abido
e Dendera e dà alle stampe un testo dedi-
cato a Sua Altezza il Viceré, dal titolo “
D’una
rappresentazione di sirene sopra un sarco-
fago egizio dell’epoca dei Lagidi. Memoria
letta all’Istituto Egiziano da Luigi Vassalli
Conservatore presso del Museo d’Antichità
Egizie di S.A. il Vicerè”
.
L’anno dopo pubblica
“I re pastori. Studi di
Luigi Vassalli Ispettore dei monumenti sto-
rici e scavi archeologici di S.A. il Viceré
d’Egitto, membro dell’Istituto Egiziano”
e nel
1867 – a Milano presso la Tipografia Gugliel-
mini – pubblica
“I monumenti istorici egizi,
il museo e gli scavi d’antichità eseguiti per
ordine di S.A. il Viceré Ismail Pascia”
. Nello
stesso anno realizza anche un album dove
inserisce settantaquattro campioni di tes-
suto di lino prelevato da mummie egizie che
attualmente è custodito presso le Civiche
Raccolte d’Arte Applicata e Incisioni a Mi-
lano.
Il contenuto dei suoi diari ci informa ancora
che Luigi Vassalli era presente almeno fino
al 1881 negli scavi di Edfu, Dendera, Saqqara
e Abido. In particolare, a cavallo tra il 1880
e il 1881, prende parte agli scavi presso le pi-
ramidi di Unas e di Pepi I nella necropoli di
Saqqara, dove sono stati ritrovati incisi sulla
pietra i celebri Testi delle Piramidi.
E proprio in questo periodo, esattamente il
19 gennaio del 1881, Auguste Mariette
muore a Bulaq lasciando un contenzioso per
la sua successione tra Francia e Germania –
i due principali protagonisti dell’archeologia
di quel periodo sul suolo egiziano– che pro-
pongono come nuovo direttore del Servizio
delle Antichità e del Museo Egizio del Cairo
rispettivamente Gaston Maspero e Heinrich
Brugsch.
In attesa che la questione venga risolta, e
sappiamo che fu la Francia a vincere, la dire-
zione del Museo Egizio del Cairo viene affi-
data alle cure esperte di Luigi Vassalli,
anche se per meno di un mese, un gesto che
ben testimonia la fiducia che nel corso degli
anni questo italiano dal grande tempera-
mento è riuscito a guadagnarsi sia presso gli
studiosi che presso gli uomini politici del suo
tempo.
Il contributo più tangibile che possediamo
del lavoro di egittologo svolto da Luigi Vas-
sali, è costituito da una serie di calchi in
gesso di reperti egizi oggi custoditi presso il
Museo Archeologico Nazionale di Napoli,
realizzati dallo stesso Vassalli tra il marzo e
il maggio del 1871 in collaborazione con Mi-
chel Ange Floris, restauratore presso il
Museo di Bulaq.
Tra i reperti più importanti dei quali vennero
eseguiti i calchi, vi sono alcune stele, false
porte, calchi di rilievi parietali e bassorilievi
che abbracciano quasi per intero l’arco di
tempo della civiltà egizia.
Il Vassalli nel 1883 e torna in Italia perché
messo a riposo dal Governo Egiziano, pren-
dendo domicilio a Milano, dove si sposa per
la seconda volta. Pochi anni dopo si trasfe-
risce a Roma dove conduce una vita all’in-
segna delle ristrettezze economiche e dove,
probabilmente, contrae una malattia incura-
bile. I suoi biografi attribuiscono quasi certa-
mente alla malattia il drammatico gesto che
il 13 giugno del 1887 compie Luigi, che all’età
di 75 anni mette fine alla sua straordinaria
esistenza sparandosi un colpo di pistola alla
testa.
Un uomo onesto, caparbio, che ha creduto
nei valori della libertà e della giustizia so-
ciale al punto da mettere in gioco ripetuta-
mente la sua stessa vita. Un lavoratore
instancabile, sagace e colto, capace e intelli-
gente, con uno spiccato senso del sacrificio
e della rinuncia. Due condizioni che oggi ci
appaiono come zavorre inconcepibili nello
slancio verso l’alto che pretendiamo per il
nostro vivere e che invece sono condizioni
indispensabili per diventare
uomini
, dei quali
ci si possa un domani ricordare nel bene.
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i t a l i a n i i n e g i t t o
Paolo Bondielli