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Vaso François

Una storia nella storia ed una preziosa eredità

Gemma

Bechini

ARCHEOLOGIA

Quandomi è stato proposto di scrivere un articolo sul Vaso François ho accettato con grande entusiasmo non

soltanto per l’onore (ed il gravoso ònere) di poter raccontare di un esemplare tanto importante dal punto di

vista archeologico e storico - culturale, quanto per il semplice fatto che il cratere riporta alla mia mente il sere-

no ricordo dei primi mesi all’Università e del primo approccio allo studio della ceramica a figure nere. Ricordo

il piacere di aver appreso che dietro ad un solo esemplare, tanto imponente, fosse in realtà celato un intero

mondo da scoprire che il visitatore del Museo, “non addetto ai lavori”, inconsapevolmente ignora, esattamente

come accade per qualsiasi altro reperto. È chiaro che una semplice didascalia, piuttosto che un pannello espo-

sitivo, non possano sopperire in alcun modo alla spiegazione di un esperto e nel caso presente questa con-

siderazione ha ancora più senso in quanto ci troviamo di fronte ad uno dei prodotti della ceramografia attica

più importanti dell’intera collezione del Museo fiorentino, che incarna (e allo stesso tempo è) il frutto di scambi

commerciali e culturali tra Etruria arcaica e mondo greco–orientale. Nel presente articolo, con grandissima

umiltà e non senza un briciolo di timore, saranno illustrati gli aspetti mitografici, iconografici, storici e culturali

Foto 1: Vaso François, lato A. 570 a.C. Museo Archeologico Nazionale di Firenze. (Foto su concessione della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana – Firenze)