Table of Contents Table of Contents
Previous Page  85 / 105 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 85 / 105 Next Page
Page Background

85

I REGISTRI DECORATIVI

Prima di de-

scrivere i registri decorativi, vale spen-

dere qualche parola sulle iscrizioni che

accompagnano i personaggi raffigu-

rati; sul cratere infatti sono riportati i

nomi di ogni singolo soggetto, divinità

ed eroi, espediente che rende decisa-

mente più immediata la lettura e l’in-

terpretazione delle scene. Ma non solo

i soggetti hanno la propria iscrizione di

riferimento, anche il ceramografo ed

il ceramista hanno lasciato la propria

firma sul cratere, legando così indis-

solubilmente i propri nomi all’opera:

Ergòtimos m’epòiesen”

(epòiesen da

pòieo, letteralmente “fare”)

e “Kleitìas

m’egrafsen”

(egrafsen da grafo, lette-

ralmente “scrivere”)

sono quelli che

possiamo considerare gli autografi più

famosi della storia. (foto 3). La prima

iscrizione è riportata sulla fascia cen-

trale del vaso, davanti ai cavalli in cor-

teo, la seconda invece sta all’estremità

destra della stessa scena. Le stesse

iscrizioni sono ripetute sulla parte alta

del collo, purtroppo parzialmente con-

servate. Ergòtimos è dunque il cerami-

sta che ha plasmato (poieo = fare) l’ar-

gilla e Kleitìas è l’artefice degli splendidi

registri decorativi. Le due firme sono

importantissime dal punto di vista sto-

rico e archeologico perché hanno con-

segnato al mondo un’eredità preziosis-

sima; è infatti grazie a queste che oggi

conosciamo due personalità di spicco

nel panorama della ceramografia atti-

ca, al punto che i nomi dei due artefici

non si sono persi nei secoli di storia. Le

iscrizioni, però, nascondono qualcosa

di più; si crede infatti che la posizione

scelta per apporre la propria firma non

sia casualema ben studiata ad indicare strategicamente l’ordine da seguire nella lettura delle scene figurative

3

.

Passiamo dunque alla descrizione dei registri decorativi; per convenzione, iniziamo dall’orlo del cratere, ossia la

porzione del labbro (imboccatura) più prossimale, fino al piede, distinguendo lato A e lato B. (foto 1 e 4)

Sull’orlo, relativamente al lato A è riportata la scena della caccia al cinghiale calidonio che nella mitologia greca

è un cinghiale di straordinaria possanza, in qualità di forte antagonista di molti eroi e divinità; fu infatti creato

da Ares per uccidere Adone colpevole di essersi innamorato di Afrodite. (foto 6) La fiera, che devastava i campi

della fertile regione di Calidone, trovò la morte durante una battuta di caccia organizzata dal re Oineo, reo

di aver trascurato le offerte votive in onore di Afrodite. Ancora sull’orlo ma sul lato B, viene rappresentata la

danza dei giovani ateniesi liberati da Teseo che ha ucciso il Minotauro; in questa porzione si leggono le poche

lettere rimaste dell’iscrizione frammentaria con la firma di

Ergòtimos e Kleitìas

. Passiamo al collo del vaso; sul

lato A sono rappresentati i giochi funebri in onore di Patroclo, mentre sul lato B viene raffigurata una scena

3 Torelli 2007.

foto 11 / Vaso François, registro inferiore, lato A. rappresentazione dell’agguato di Achille a Troilo. Troilo in

fuga sul cavallo. (Foto su concessione della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana – Firenze).

foto 10 / Vaso François, registro principale. Raffigurazione delle Nozze di Peleo e Teti. (Foto su concessione

della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana – Firenze)