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I REGISTRI DECORATIVI
Prima di de-
scrivere i registri decorativi, vale spen-
dere qualche parola sulle iscrizioni che
accompagnano i personaggi raffigu-
rati; sul cratere infatti sono riportati i
nomi di ogni singolo soggetto, divinità
ed eroi, espediente che rende decisa-
mente più immediata la lettura e l’in-
terpretazione delle scene. Ma non solo
i soggetti hanno la propria iscrizione di
riferimento, anche il ceramografo ed
il ceramista hanno lasciato la propria
firma sul cratere, legando così indis-
solubilmente i propri nomi all’opera:
“
Ergòtimos m’epòiesen”
(epòiesen da
pòieo, letteralmente “fare”)
e “Kleitìas
m’egrafsen”
(egrafsen da grafo, lette-
ralmente “scrivere”)
sono quelli che
possiamo considerare gli autografi più
famosi della storia. (foto 3). La prima
iscrizione è riportata sulla fascia cen-
trale del vaso, davanti ai cavalli in cor-
teo, la seconda invece sta all’estremità
destra della stessa scena. Le stesse
iscrizioni sono ripetute sulla parte alta
del collo, purtroppo parzialmente con-
servate. Ergòtimos è dunque il cerami-
sta che ha plasmato (poieo = fare) l’ar-
gilla e Kleitìas è l’artefice degli splendidi
registri decorativi. Le due firme sono
importantissime dal punto di vista sto-
rico e archeologico perché hanno con-
segnato al mondo un’eredità preziosis-
sima; è infatti grazie a queste che oggi
conosciamo due personalità di spicco
nel panorama della ceramografia atti-
ca, al punto che i nomi dei due artefici
non si sono persi nei secoli di storia. Le
iscrizioni, però, nascondono qualcosa
di più; si crede infatti che la posizione
scelta per apporre la propria firma non
sia casualema ben studiata ad indicare strategicamente l’ordine da seguire nella lettura delle scene figurative
3
.
Passiamo dunque alla descrizione dei registri decorativi; per convenzione, iniziamo dall’orlo del cratere, ossia la
porzione del labbro (imboccatura) più prossimale, fino al piede, distinguendo lato A e lato B. (foto 1 e 4)
Sull’orlo, relativamente al lato A è riportata la scena della caccia al cinghiale calidonio che nella mitologia greca
è un cinghiale di straordinaria possanza, in qualità di forte antagonista di molti eroi e divinità; fu infatti creato
da Ares per uccidere Adone colpevole di essersi innamorato di Afrodite. (foto 6) La fiera, che devastava i campi
della fertile regione di Calidone, trovò la morte durante una battuta di caccia organizzata dal re Oineo, reo
di aver trascurato le offerte votive in onore di Afrodite. Ancora sull’orlo ma sul lato B, viene rappresentata la
danza dei giovani ateniesi liberati da Teseo che ha ucciso il Minotauro; in questa porzione si leggono le poche
lettere rimaste dell’iscrizione frammentaria con la firma di
Ergòtimos e Kleitìas
. Passiamo al collo del vaso; sul
lato A sono rappresentati i giochi funebri in onore di Patroclo, mentre sul lato B viene raffigurata una scena
3 Torelli 2007.
foto 11 / Vaso François, registro inferiore, lato A. rappresentazione dell’agguato di Achille a Troilo. Troilo in
fuga sul cavallo. (Foto su concessione della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana – Firenze).
foto 10 / Vaso François, registro principale. Raffigurazione delle Nozze di Peleo e Teti. (Foto su concessione
della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana – Firenze)