Table of Contents Table of Contents
Previous Page  74 / 105 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 74 / 105 Next Page
Page Background

74

mide poggia su fondazioni in opera cementizia e blocchi di travertino,

mentre l’alzato, anch’esso in opera cementizia, è interamente rivestito

di lastre di marmo lunense. La stanza funeraria è rettangolare ed è oggi

raggiungibile attraverso il passaggio che venne aperto nella massicciata

di calcestruzzo all’epoca dei restauri di Papa Alessandro VII; è coperta

da una volta a botte che risulta foderata da una cortina in opera laterizia

decorata con affreschi di III Stile Pompeiano (foto 6). Liste nere e rosse

incorniciano i pannelli rettangolari bianchi, all’interno dei quali campeg-

giano vasi lustrali e figure femminili ritratte in piedi e sedute, tutto questo

alternato ad alti candelabri (foto 7).

Nei quattro angoli della volta si possono invece ancora vedere figure di

Vittorie alate con corone nelle mani, che in particolare convergono verso

il centro del soffitto dove, probabilmente, era stata raffigurata l’apoteosi

di Caio Cestio, portato in cielo da un’aquila (foto 8). La pavimentazione

della cella, oggi completamente perduta, doveva essere stata in opera

spicata, come suggeriscono i resti di laterizi rinvenuti durante recenti re-

stauri.

UN RICCO CORREDO EPIGRAFICO

La maggior parte delle informa-

zioni relative la costruzione della piramide e l’identità del suo titolare, le

conosciamo grazie al ricco corredo epigrafico del monumento stesso. Il

proprietario è stato infatti identificato attraverso le due iscrizioni gemel-

le incise sulla facciata orientale (verso Piazzale Ostiense) e occidentale

(verso il Cimitero Acattolico) del sepolcro:

C(AIUS) CESTIUS, L(UCI) F(ILIUS), POB(LILIA TRIBU) EPULO, PR(AETOR),

TR(IBUNUS) PL(EBIS), / VIIVIR EPULONUM: Caio Cestio, figlio di Lucio, det-

to Epulo della tribù Poblilia, pretore, tribuno della plebe e settemviro

del collegio degli Epuloni.

I due testi, che sono identici anche “nell’impaginazione”, esibiscono il

nome completo del defunto accompagnato dal patronimico e dalla tribù

di appartenenza (Caius Cestius, Luci Filius, Poblilia tribu epulo), ma an-

che l’elenco delle principali cariche che il defunto aveva ricoperto in vita

(praetor, tribunus plebis, viivir epulonum). In particolare questo elenco

segue un ordine gerarchico inverso perché inizia con l’ultima (in ordine

cronologico) e più importante magistratura, quella di praetor, che Caio

Cestio probabilmente rivestì nel 44 a.C

4

., e termina con quella di tribunus

plebis, che invece ricoprì all’inizio della sua carriera pubblica. La carica

sacerdotale di septemvir epulonum (viivir epulonum), vitalizia e rivestita

contemporaneamente da sette membri di famiglie di alto rango con il

compito di presiedere e curare l’organizzazione dei banchetti rituali (epula) in occasione delle principali feste

religiose, invece veniva assunta

5

in un momento imprecisabile, al di fuori della rigida e preordinata successione

delle cariche civili. Proprio a questa carica collegiale Caio Cestio deve l’appellativo di epulo, che forse venne

aggiunto nel binomio prenome-gentilizio allo scopo di evitare equivoci di omonimia, probabilmente con altri

personaggi contemporanei appartenenti alla famiglia Cestia. Sul lato orientale della piramide, invece, quello

verso Piazzale Ostiense, è presente un’altra iscrizione che ci dice che il monumento venne costruito in 330

giorni, termine che era stato stabilito dallo stesso Caio Cestio nel suo testamento, sottoscritto sotto la direzio-

ne di L. Pontius Mela, erede del testatore, assistito da Pothus, un liberto della famiglia Cestia:

OPUS APSOLUTUM EX TESTAMENTO DIEBUS CCCXXX, / ARBITRATU / [L(UCI)] PONTI, P(UBLI) F(ILI), CLA(UDIA

TRIBU), MELAE HEREDIS, ET POTHI L(IBERTI): Opera completata, come da testamento, in 330 giorni, per dispo-

sizione di Lucio Ponzio, figlio di Publio, della tribù Claudia, erede di Mela, e di Potho, liberto.

4 / probabilmente lo stesso menzionato da Cicerone che ricoprì la carica nel 44 a.C.

5 / Come accadeva per tutti gli incarichi di natura religiosa.

foto 7 / (©Francesca Pontani) Vasi lustrali alternati a

figure femminili

foto 6 / (©Francesca Pontani) L’interno della camera

di sepoltura