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Enūma eliš - Analisi - Tavoletta I

73

Alberto ELLI

Tavol

l

et

t

t

t

a

I

1

e

- nu- ma e- liš la na- bu- u

2

ša

2

- ma- mu

enūma eliš lā nabû šamāmū

Quando in alto i cieli non erano stati (ancora) nominati

enūma : < inūma “quando”, congiunzione subordinativa (GLA 109c); “when” (CAD VI 159a-161a)

eliš : “up; on high, on top; su, in alto”, avverbio di luogo, ottenuto dalla preposizione

eli

“sopra” con la

terminazione modale –

(CAD IV 95b-97a, in particolare 96a; GLA 107b; cfr. 50g-m)

lā : negazione “non”; si usa per negare singole parole o parti della frase, nelle proposizioni secondarie,

nelle proibizioni e nelle domande (GLA 107d)

nabû : nabi-u, congiuntivo del permansivo G di nabû “nominare” “to name, to give a name” (CAD XI/1

33a-35b; vedi 34b). La desinenza –u del congiuntivo si annette solo alle forme verbali sprovviste di

altre desinenze; al permansivo, pertanto, si ha solo con la III persona singolare maschile (GLA 71, 83)

šamāmū : var. di šamû “heaven (as realm of the gods); sky (region above the earth)” (CAD XVII/1 340a-

348a, in particolare 343b)

2

šap- liš am- ma- tum šu- ma la zak- rat

šapliš ammatum šuma lā zakrat

(e) in basso la terra un nome non aveva (ancora) ricevuto,

šapliš : “in the bottom, below, underneath” (CAD XVII/1 465b-467a); avverbio, con terminazione –

ammatum : “earth” (CAD I/2 75ab)

zakrat : congiuntivo (ma senza desinenza espressa; GLA 71a) del permansivo, III singolare femminile

(desinenza –

at

) (GLA 83) da zakāru “to name (i.e. to give a person or a thing a name)” (CAD XXI

19a)

3

ZU

.

AB

- ma reš- tu- u

2

za- ru- šu- un

Apsû(

ZU

.

AB

=

ABZU

)-ma reštû zārû-šun

(c’erano) solo Apsû, il primo, loro progenitore,

ZU

.

AB

=

ABZU

= apsûm “deep water; sea; cosmic subterranean water” (CAD I 194a-197a); si tratta

dell’oceano cosmico, le acque dolci, regno del dio Ea-Enki, che esisteva nei primordi, prima della

creazione del cielo e della terra; in lui era racchiuso l’elemento maschile e dopo la sua unione con

l’elemento femminile, Mummu-Tiāmat (il caos del mare, le acque salate) – i due confusero insieme le

loro acque – nacquero gli dei (MBA pp. 14, 20).

-ma : la particella enclitica evidenzia qui il predicato della proposizione nominale (GLA 107d)

rēštû : < rēštīu “preminent, foremost, supreme, outstanding (said of gods)”) (CAD XIV 275b-276a)

zārû : “progenitor, father, ancestor” (CAD XXI 72ab); “Only primordial Apsû, their progenitor”- Il

suffisso –

šun(u)

è riferito agli dei

4

mu- um- mu ti- amat mu- al- li- da- at gim- ri- šu

2

- un

mummu Tiāmat mu’allidat gimrī-šun

(e) la creatrice Tiamat, la genitrice di tutti loro.

mummu : lett. “craftsman, creator”, qui quale epiteto di Tiāmat, per cui spesso si trova tradotta

semplicemente Mummu-Tiāmat (CAD X/2 197b)

Tiāmat : nella mitologia babilonese era la madre di tutto il cosmo, la dea primordiale degli oceani e delle

acque salate