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si sarcofagi in alabastro ed alcuni
resti di una mummia di giovane
donna d’epoca precedente a Ne-
terykhet, oltre a sigilli recanti il
nome ed i titoli di Imhotep. Le sei
gallerie meridionali ci hanno resti-
tuito una quantità enorme di vasel-
lame in alabastro per lo più, che tra
esemplari intatti e frammentari,
raggiunge il numero di 40.000 uni-
tà
7
. Non è chiaro se questi vasi fu-
rono rotti di proposito per seguire
alcuni rituali, o se la loro rottura è
stata accidentale: infatti, in alcuni
casi, dei possibili crolli non spieghe-
rebbero la disposizione dei fram-
menti. Inoltre, su tale materiale, si
sono identificate più di 1000 iscri-
zioni, spesso ad inchiostro, di se-
rekh della I e II dinastia, e dei se-
guenti gruppi di segni:
Tornando in superficie, del cortile
del giubileo bisogna segnalare le
pietre rituali di confine, che erano
probabilmente parte del rituale
hAb
sd
, la cui piccola corte si estende
ad est con le sue cappelle rituali
dell’Alto e Basso Egitto; mentre ad
ovest ci sono dei vasti terrazza-
menti. Nella zona a sud-est della
piramide fu ripulito un cortile ret-
tangolare di 100x25 m circa sul cui
lato interno c’erano una serie di
piccole cappelle in calcare fine.
Queste erano formate da due ca-
mere ognuna, ma non si è certi della presenza di un tetto, per cui potrebbe anche trattarsi di cortiletti. Nel
caso si trattasse di cappelle, potrebbero essere state destinate a contenere statue di tutte le divinità d’Egit-
to, o dei nomos: interessante è la presenza su alcuni blocchi dei segni , presenti anche nel complesso di
Sekhemkhet. Direttamente ad est del tempio funerario, inoltre, furono eretti due edifici dal significato ritua-
le ancora incerto, che sono stati classificati come Casa del Nord e Casa del Sud, di certo parte del grande
dualismo presente in questo complesso, spesso ritenuto uno schema in pietra dell’Egitto dell’aldilà
8
. Infine,
la zona ovest del complesso, conosciuta anche come “Massiccio Occidentale”, è quella forse meno cono-
sciuta ed esplorata. Dai resoconti di scavo più antichi si evince la presenza anche in questa zona di un com-
plesso sistema di gallerie sotterranee che si estende per tutta la lunghezza del muro ovest della cinta, la cui
funzione è ancora dibattuta. Una delle ipotesi più recenti, include questa zona negli ingrandimenti del com-
plesso ed ipotizza che queste gallerie occidentali fossero parte di un complesso funerario preesistente da-
tabile alla fine della II dinastia
9
.
Complesso della piramide a gradoni di Sekhemkhet a Saqqara
Situato a 140 m a sud-ovest del complesso piramidale di Neterykhet questo monumento fu costruito a
Saqqara su un costone di roccia ad andamento nord-sud. Ciò determinò ampli lavori di terrazzamento arti-
ficiale e varie fasi di costruzione della piattaforma orizzontale di base. Il primo terrazzo fu intagliato nella roc-
cia nella zona est del lato nord, mentre per le altre zone fu alzato un terrapieno, attorno e sopra il costone
7 J.E. Quibell - ASAE 1934, n.34, pp.70-75 e ASAE 1935, n.35, pp.76-80
8 R. Stadelmann - Origins and development of the funerary complex of Djoser, p.800
9 R. Stadelmann - op.cit. pp.798. L’autore ipotizza che si possa trattare della tomba di Saqqara dell’Horus Khasekhemwy, anche se a questo sovrano è attribuita già una sepoltura ed un recinto cultuale ad Abido.
Entrata al complesso funerario di Djoser / angolo sud-orientale