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care locale, la cui estrazione era facilitata dalla stratificazione della roc-

cia. La cava di estrazione è stata ipotizzata nella zona a sud-est della pi-

ramide da Reisner.

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L’inclinazione dei blocchi esterni si aggira attorno ai

68° e tale elemento è molto significativo: comparando l’angolo d’incli-

nazione di questo monumento con quelli di Neterykhet (72°,30’), di

Sekhemkhet (da 71°a 75°), di Meydum (73°,30’), e Giza (52°), si può no-

tare quanto esso si avvicini di più ai complessi a gradoni che non a

quelli delle piramidi perfette. Il nucleo centrale è composto da una mu-

ratura di blocchi non grandi, dalle dimensioni uniformi ed altezza co-

stante, in pietra locale lavorata alla meglio e misure di base di circa

11x11 m. Sul lato nord si apre una grande breccia all’altezza del 7° invo-

lucro, probabilmente causata dai lavori di scavo qui eseguiti da Reisner

e Fisher. Un’altra breccia dalle misure di 2,50x2,50 m si apre pressap-

poco al centro del lato est, presso il 2° involucro, forse causata da un

crollo o da un altro sondaggio.

Da alcuni disegni, effettuati da-

gli studiosi che si occuparono

di questo complesso, si nota

che probabilmente la piramide

non poggia su un terreno spia-

nato e che la sua pianta qua-

drata doveva aggirarsi attorno

ai 78,45 m di lato (150 cubiti).

Purtroppo non ci sono molti

elementi che permettano una

ricostruzione ideale della so-

vrastruttura, né che possano

stabilire la presenza di un even-

tuale rivestimento esterno.

Tuttavia molti presumono che

si tratti di una piramide a cin-

que gradoni, che poteva rag-

giungere un’altezza di circa 42-45 m. Le incertezze non sono limitate

alla sovrastruttura, ma anche ai sotterranei, che non tutti gli studiosi ri-

uscirono ad esplorare, perciò si è fatto spesso affidamento a dati presi

in epoche passate e non sempre affidabili. Ciò nonostante si può affer-

mare, con un buon ordine di certezza, che l’ingresso della piramide si

trova nell’angolo nord-est ed è costituito da una ripida scalinata in leg-

gera pendenza ad andamento est-ovest. Questa sbocca in un pozzo

verticale quadrato che si trova sull’asse nord-sud della sovrastruttura:

sia la scala che il pozzo risultano dagli scavi più recenti insabbiati e non

visibili dalla superficie. Alcune discordanze di vedute interessano que-

sto pozzo: secondo i disegni di Barsanti

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, scopritore del sito, il pozzo,

con pareti in muratura, incontra la galleria principale e poi continua la

sua discesa in profondità; per Reisner, invece, il pozzo, dopo aver incon-

trato la galleria, si ferma. Entrambi sono però d’accordo nell’affermare

che dalla parete nord del pozzo si apre un piccolo passaggio orizzonta-

le, ad andamento nord-sud, bruscamente interrotto forse per cattiva

qualità della roccia, o per la scarsa profondità raggiunta. Nel punto in

cui il pozzo incontra la galleria si diramano due corridoi: il primo ha di-

rezione nord-sud (circa 7 m di lunghezza), allontanandosi così dalla pi-

ramide e sfociando in una lunga galleria con cellette (circa 120 m di lun-

ghezza) simile a quella dei sotterranei del complesso di Sekhemkhet

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.

Le 32 cellette sono disposte a distanza regolare, con misure di 5x1,60

m ognuna, esclusivamente lungo il lato interno della galleria e delle sue

due diramazioni, probabilmente incomplete, dirette verso sud. Il secon-

do corridoio, invece, si dirige al di sotto della sovrastruttura, proceden-

18 G.A. Reisner - BMFA n.9, Dicembre 1911, pp.54-59

19 A. Barsanti - ASAE n.2 1901, pp.92-94

20 M. Lehner - Z500 and the Layer Pyramid of Zawiyet el-Aryan, p.507

Sotterranei della Layer pyramid