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Influssi stranieri nella religione egiziana

Seconda parte

Principali divinità maschili di origine asiatica

In questa seconda parte passiamo ad analizzare le raffigurazioni, principalmente su stele, delle tre principali

divinità maschili di origine asiatica venerate nel territorio egiziano, delle quali ci restano abbastanza testimo-

nianze per poter comprendere fino a che punto arrivò la loro popolarità ed il ruolo che assunsero in Egitto.

Spesso dalle preghiere riportate sulle stele si comprende che il motivo per il quale un individuo si prendeva a

cuore una certa divinità era per chiedere vita, prosperità e salute, discostandosi così dal carattere originario

della divinità stessa.

IL DIO SETH/BAAL

Il dio asiatico Baal era la figura più importante del pantheon cananaico in quanto re de-

gli dei e signore del cielo. Come già visto, in origine la parola Baal significava “Signore” e solo dopo un lungo

sviluppo Baal è divenuto un dio unico; nella sua figura, dalla metà del II millennio a.C., si sono incarnati gli dei

semitici della tempesta, come il dio Hadad e l’hurrita Teshup. In qualità di

dio della tempesta, Baal era considerato come colui che danneggiava la

natura ma, allo stesso tempo, un altro dei suoi aspetti era anche quello

di essere un dio portatore di salute e di salvezza fra gli uomini tramite la

pioggia che rendeva fertile la terra. Essenzialmente Baal veniva rappre-

sentato antropomorfo e come donatore di fertilità, era spesso immagi-

nato come un toro. Sottoforma di toro si accoppiò con la sorella Anath,

nell’aspetto di un bovino, e ricevette da lei un figlio.

Nell’Epos di Baal egli combatteva contro Mot, dio degli inferi, della siccità

e della sterilità; questa lotta terminò con la vittoria di Baal, il quale riman-

dò Mot negli inferi, diventando così re degli dei e della terra. Altro fram-

mento importante di epos è quello che descrive la lotta di Baal contro

Yam, dio del mare e dei fiumi che rappresentava il caos e, attraverso il

suo superamento, Baal riuscì a dominare i poteri del caos. A Baal-Sapan

viene attribuita una stele che è stata trovata durante gli scavi francesi a

Ugarit, l’odierna Ras Schamra, in un piccolo santuario ad occidente del

grande tempio.

La rappresentazione, artisticamente straordinaria, è influenzata dallo sti-

le egiziano del Nuovo Regno, tuttavia è cananea nell’interpretazione ed

anche nell’esecuzione. Il dio è rappresentato con dimensioni smisurate

mentre cammina sopra una doppia fila di montagne; certamente qui era

intesa la sua caratteristica di dio del tempo atmosferico che si manife-

stava sulle montagne come nelle rappresentazioni asiatiche più antiche.

Un uomo molto piccolo, in atteggiamento di preghiera, si trova all’altezza

delle sue gambe; può trattarsi probabilmente del donatore della stele,

un presunto re di Ugarit (foto 1). Dallo stesso santuario provengono i

frammenti di un’altra stele, la quale ci fa pensare alla raffigurazione della

stele precedente. Il vestiario è uguale a quello di Baal-Sapan: si posso-

no riconoscere i sandali e una cintura che tiene un gonnellino a pieghe

Roberta

Vivian

EGITTOLOGIA

foto 1 / Stele raffigurante il dio Baal, Ugarit