

Considerato che questi dipinti raffiguravano la
vita del defunto nell’aldilà tutto doveva apparire
in perfetto ordine, senza alcun serio inconve-
niente: non dobbiamo dimenticare che queste
tombe, in special modo nell’Antico Regno, appar-
tenevano a dignitari d i corte mo lto legati a lla
convenzione. Questa atmosfera austera venne in-
vece abbandonata dagli operai di Pa demi che,
per le proprie sepolture, inserirono anche parti-
colari buffi ed ironici. E’ il caso, ad esempio, del-
laTT271 di Ipuy (Ipwy), scultore attivo durante il
regno di Ramesse II, nella quale sono raffigurate
alcune gustose scene di piccoli incidenti lavora-
tivi: un pesante mazzuolo di legno, cadendo, va a
colpire il piede di un operaio che s i lamenta a
gran voce tendendo le braccia verso l ’alto; un
altro operaio ha dei problemi ad un occhio, pron-
tamente risolti da un suo collega che s’improv-
visa oc ulista; i n u n’altra parete è d ipinta una
scena di pesca nella quale si assiste ad un litigio
tra due pescatori con uno dei due, particolar-
mente nervoso, che lancia imprecazioni nei con-
fronti del suo compagno. Gli scavi condotti sul
sito di Deir el-Medina dal francese Bruyere, con il
rinvenimento di alcune migliaia di ostraca, ed i
successivi studi, principalmente effettuati dal-
l’egittologo ceco Jaroslav Cerny, ci permettono
ora di conoscere in maniera molto approfondita
la struttura organizzativa degli operai e la loro
vita quotidiana, con particolari anche molto di-
vertenti che verranno analizzati nel prosieguo di
questo studio.
Gli operai di Pa demi, che noi oggi definiamo ar-
tisti, erano in realtà degli artigiani: nell’antico
Egitto, come in linea più generale nelle culture
antiche, l’arte non è mai un’espressione dell’indi-
viduo; ci ascuna p roduzione artistica va infatti
considerata come un lavoro di gruppo. In tutta la
storia della civiltà egizia sono pochissimi i nomi
che ci sono pervenuti di questi veri e propri arti-
sti. Tuttavia nella “nostra” necropoli degli operai
in taluni casi è possibile risalire a qualche nome,
grazie proprio all’ingente messe di documenti re-
cuperata nel villaggio: dallo studio di questi re-
perti, ad esempio, è stato possibile conoscere i
nomi dei due disegnatori all’opera nella tomba
del caposquadra Inherkhau (TT359), attivo du-
rante i regni di Ramesse III e Ramesse IV: si tratta
di Nebnefer ed Hormin, due fratelli.
L’organizzazione del lavoro
(Prima parte)
L’organizzazione del lavoro degli operai addetti
alla costruzione delle tombe della Valle dei Re e
della Valle delle Regine era molto rigorosaed ac-
curata. Allo stato attuale degli studi conosciamo
in maniera più approfondita il periodo ramesside
in quanto buona parte dei documenti rinvenuti
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speciale deir el-medina
TT359, Tomba di Inerkha: Inerkha e la moglie Uab ascoltano un arpista cieco
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