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europa

Debod, il quale in particolare viene definito: “il

grande dio, che presiede l'Enneade”

1

, e un’altra

citazione del Tempio di Debod è presente sulla

porta romana del tempio di Dendur.

Così, tutto sembra in dicare ch e nella zo na di

Debod es isteva, anteriormente alla costru-

zione della cappella di Adikhalamani, un’altra

fabbrica r eligiosa presumibilmente g ià d edi-

cata al dio Amon e alla dea Iside.

La c appella d i D ebod è uno d egli e sempi d i

templi d i epoca tolemaica che hanno in sé la

presenza di elementi culturali estranei alla tra-

dizione egizia.

In questo c aso non si tratta dell’inf luenza

greca, o meglio tolemaica, ma di quella meroi-

tica. Si conoscono molti esempi d i templi na-

patei e meroiti che possono mostrare quello

che sarebbe potuto essere il progetto costrut-

tivo fin ito d i Adikhalamani, quando ord inò l a

costruzione della cappella di Debod: per esem-

pio il tempio del Sole a M eroe (Aspelta VII-VI

secolo a.C.) e la cappella di Ergamene nel tem-

pio d i Thoth di Pnubs a Dakka (E rgamenes II ,

207/6-186 a.C.).

A c irca 16 km a sud di Assuan, nel t erritorio

della Bassa Nubia, l’antica

W3w3t

, Debod era al

centro di un territorio che da sempre attraeva

l’attenzione e i desideri degli egizi.

Infatti si trovava in una posizione chiave lungo

le v ie carovaniere che giungevano d al M ar

Rosso p ortando merci ricercatissime c ome

aromi, spezie, pietre preziose, legni pregiati,

che si aggiungevano a quelle africane costi-

tuite da ebano, avorio, piume e uova di struzzo,

pelli di leopardo, oli profumati e oro, molto am-

biti anche d ai p opoli c he si a ffacciavano s ul

Mediterraneo.

Questo er a dunque il luo go di c ontatto e d i

scambio, soprattutto culturale, tra l'Africa nera

e il M editerraneo; un p ezzo i mportante del la

grande area Sahara-nilotica, con i l Tempio d i

Debod che in particolare deve aver fatto parte

del tragitto sacro che percorrevano i pellegrini

che si recavano al grande centro religioso de-

dicato alla dea Iside sull'isola di File. La costru-

zione del tempio fu dunque iniziata da

Adikhalamani re di Meroe nel 200-180 a.C., il

quale eresse una p iccola cappella dedicata a

Amon, conosciuta anche come la "cappella dei

rilievi".

In essa s i r ipetono is crizioni riferite ad un

“Amon d i Debod”, lo stesso dio Amon che ap-

pare in primo piano nelle scene rituali raffigu-

rate sui rilievi che proclamano c he "il r e

Adikhalamani rende il monumento a suo padre

6.

(foto di Francesca Pontani) Particolare dei capitelli di epoca

romana

7.

(foto di Francesca Pontani) Veduta dell’ingresso del tempio

attraverso i due portali