egitto in pillole
Ramesse II è stato fermato a Qadesh dalla coalizione antiegiziana che Muwattalli è riuscito a mettere assieme. Il
monarca egizio rientra a Pi-Ramesse e perde tutti i territoriche l’anno prima aveva riportato sotto lapropria in-
fluenza.
Tra egizi e hittiti seguiranno alcune scaramucce di assestamento più o meno importanti, per poi giungere a un
equilibrio dapprima sotteso e poi ufficializzato da un articolato trattatodi pace, sottoscrittodallo stesso Ramesse
e dal successore di Muwattalli, Hattusili III.
La cronologia degli eventi non èqui importante. Ci basti sapere che dopo alcuni annidalla firma del trattato di pace,
Ramesse II chiede in sposa una figlia di suo “fratello” Hattusili.
Le fontiegizie, naturalmente, ci raccontanodi una principessa hittita portata in dono a Ramesse II – accompagnata
da una ricchissima dote – affinché egli dia il “soffio di vita” alPaese di Hatti altrimenti morente.
La realtà dei fatti, ben attestata dalla corrispondenzatra le due corti scritta in cuneiforme su tavolette d’argilla,ci
mostra invece un Ramesse impaziente, che mal sopporta l’eccessiva prudenza e le scuse della regina hittita, che
qui tratta in piena autonomia le faccende legate almatrimonio. Puduhepa infatti ritarda l’inviodella figlia adducendo
problemi economi, incendi di palazzi, impegni militarie pretendedal sovrano d’Egittoalcune garanzie circa il ruolo
che la principessa avrà a corte e le pretendesubito! Mentre Ramesse preferirebbe ricevere al più presto la princi-
pessa e decidere il resto dopo, con calma.
A Ramesse che insiste sull’inviodella principessa, Puduhepa risponde che nessuno può sindacaresu ciò che fa o
che non fa.
A Ramesse che probabilmente si aspetta una ricca dote, Puduhepa risponde che non è degno di un gran re arric-
chirsi con la dote della sposa.
A Ramesse che pare dubitare delle motivazioni che ritardano l’invio della sposa – come il Palazzo Reale di Hattusa
andato a fuoco – Puduhepa ricorda provocatoriamenteal sovrano egizio che i fatti li conosce anche Urhi-Teshub,
ospitedella corte di Ramesse II in qualità di “rifugiato politico”perché implicato inuna gravissima crisi di succes-
sione. Hattusili III avrebbe voluto che il suo antagonista fosse estradato ad Hattusa probabilmente per eliminarlo
fisicamente, ma Ramesse non diede mai seguito a questa richiesta, alimentando gravi tensioni tra i due Paesi.
Ma c’è un fatto particolarmente curioso, che potremmo definire come il primo pettegolezzo internazionale che ci
sia mai pervenuto, un gossip ante litteram.
L’harem dei sovrani d’Egitto erano noto in tutto il Vicino Oriente per fagocitare le principesse e farle in qualche
modo sparire. Del resto l’ipergamia faraonica era già ben codificata da tempo immemorabile e come dice Amen-
hotep III rispondendo a Kadasman-Enlil di Babilonia: “Fin dai tempiantichi la figlia del Re d’Egitto non vienedata
in sposa a nessuno” (EA 4: 6-7).
All’ipergamia si univa una spiccata poliginia, che era vantodel re.
Ma proprio l’applicazione di queste forme di matrimonioha creato un flusso di donne, per altro esclusivamente a
senso unico, dal Vicino Oriente verso la corte egizia, che ha dato vita a una sorta di ingorgo per l’accesso ai titoli
e alle funzioni di prestigioin relazione alla personadel re.
Puduhepa è preoccupata di questo e già mette in chiaro con Ramesse che non accetterà che una delle sue figlie
venga messa in ombra da spose di altri Paesi. E ad amplificareancora di più il timore della regina hittita, arriva a
Palazzo un certo Enlil-bel-nise.
Enlil-bel-nise è un ambasciatore babilonese che per svolgere le sue funzioni viaggia tra i Grandi Imperi. Giuntoin
Hattusa incontra la regina, che probabilmente per aumentare il proprio prestigio personale e quello del consorte,
gli comunica che presto una delle principesse convolerà a nozze con il re del più grande, del più potente e del più
prestigioso Stato presente in tutto il mondoallora conosciuto: L’Egitto.
Il caso vuole che Enlil-bel-nise, prima di giungere alla corte di Hattusa,sia passatoproprio daPi-Ramesse,dove da
tempo vivecome sposareale una principessa babilonese. Il funzionario ha cercato di incontrarla, di pranzare con
lei, di salutarla, ma inutilmente! Alla fine è ripartito dallacapitaled’Egitto senza poter vederela regina sua conna-
zionale.
Naturalmente il diplomaticonon si lascia sfuggire l’occasione per rac ontare a Puduhepatutti i particolari del caso,
magari anche romanzandoci sopra un po’, ed elencando i rischi a cui la principessastaandando incontro. L’energica
regina prende immediatamente stiletto e tavoletta d’argilla fresca e scrive al futuro consuocero chiedendo spie-
gazioni riguardo l’accaduto! Ramesse replica indignato e afferma che gli ambasciatori hannosempre avuto libero
di Paolo Bondielli
Un caso di gossip
internazionale
al tempo di Ramesse I I
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